Campo scuola ad Assisi

di Pina Vitolo

 SAN MARCELLINO. Coinvolti in un’esperienza unica ed emozionante, in gemellaggio conl’Azione Cattolica della Parrocchia di Maria SS.ma Immacolata di Qualiano(Napoli), l’Azione Cattolica della Parrocchia di San Marcellino …

… ha vissutoun momento molto formativo di integrazione e di spiritualità, attraverso la partecipazione al campo scuola invernale, svoltosi a Capodacqua di Assisi dal 2 al 5 gennaio.

Guidati dalle rispettive équipe formative e dai presidenti delle dueassociazioni, Raffaella Barone per l’Azione Cattolica di San Marcellino e il dottor Nicola De Rosa per l’Azione Cattolica di Maria SS.ma Immacolatadi Qualiano e dal parroco di San Marcellino don Salvatore Verde, ben62 giovani e giovanissimi delle due comunità sono stati i protagonisti di unitinerario di fede e di spiritualità, ripercorrendo i luoghi dove si è svolta lavita di san Francesco e santa Chiara di Assisi.

A dir poco emozionanti sono stati i momenti dipreghiera sulle tombe dei due santi e, sebbene faticosa per la scalata di 12chilometri a piedi, sensazionale è stata la visita all’eremo del Santo di Assisi, dove siritirava in preghiera solitaria. Il culmine del campo scuola si è avuto alla veglia di preghiera svoltaall’ostello, in cui i giovani sono stati invitati a riflettere su un argomentomolto serio ed attuale, ovvero il tema della sofferenza: una veglia che ha sciolto icuori di tutti fino alle lacrime di commozione poiché anche i giovani portanonel loro bagaglio esistenziale esperienze di dolore e sofferenza.

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Simbolicamente i giovani durante la veglia hanno scritto su un cartoncino lapropria esperienza di dolore e l’hanno inchiodato su una croce di legno, cheresterà come segno di questo campo scuola e nei momenti di preghiera gemellatiprogrammati dalle due associazioni. A concludere l’esperienza è stata la celebrazione della santa messa, durante la quale è stata data a tutti igiovani la possibilità di esternare la loro esperienza interiore.

“Ho sperimentato il passaggio di Dio nella vita diquei giovani, che attraverso le lacrime hanno vissuto un’esperienza unica – ha commentato don Salvatore Verde – Le lacrime sono simbolo della nobiltà d’animo, ma non sempre si riesce a renderle pubbliche per vergogna. Ringrazio Dio per questo dono che ha concesso ame come sacerdote e a questi giovani – conclude il parroco – e ringrazio i presidenti delle dueassociazioni, Nicola mio caro amico e Raffaella, mia preziosa collaboratrice,oltre che amica”.

Si tratta di esperienze molto importanti, il cui obiettivo principale è quello di promulgare le iniziative parrocchiali per offrire anche ad altri la possibilità di vivere momenti significativi ed edificanti.

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