I grillini di Parete a Caserta per Beppe Grillo

di Redazione

 PARETE. Sono le 1600 di un pomeriggio umido freddo e piovoso, un gruppo di trenta persone partito in pullman da Parete, arriva a Caserta in piazza Gramsci.

La piazza sembra vuota, la pioggia non da speranza, in qualche modo si cerca di ripararsi dal vento e dal freddo. Ma pian piano la gente comincia ad arrivare e la piazza sembra riempirsi come d’incanto, si scalda, si anima. Tutti aspettano con trepidazione l’arrivo di Beppe Grillo. Negli occhi della gente si legge la speranza, la passione, il desiderio di un qualcosa che negli ultimi anni gli è stato tolto. Ma eccolo che arriva, il Grillo Parlante, che tra la calda passione della folla numerosa, riesce a salire sul palco ed inizia come suo solito, con la sua voce suadente, il suo parlare incessante senza tentennamenti che arriva dritto nel cuore della gente. E’ lui, quello che tutti definiscono un comico, un populista, un pericolo per la democrazia. E’ lui che non parla di false promesse, di false ideologie ed inutili proclami.
E’ lui che arriva direttamente alla pancia della gente perché dice cose semplici: lui non vuole, come tutti noi non vogliamo, che la politica abbia un costo, che i giornali siano finanziati coi soldi dei cittadini, che chi amministra abbia dei privilegi, che ci siano pensioni d’oro, lui non vuole che nelle amministrazioni pubbliche ci siano i corrotti, gli indagati, i condannati; lui non vuole che il fare politica diventi un mestiere, lui non vuole che il debito pubblico ricada sulla testa dei cittadini, lui non vuole che vengano tolti soldi alla scuola pubblica, alla sanità, ai servizi sociali e alle categorie di disadattati.
Lui vuole , come tutti noi vogliamo, che ogni cittadino abbia pari diritti e pari opportunità, che ogni cittadino abbia un reddito minimo garantito, che ogni cittadino abbia una pensione che gli consenta di vivere e non di sopravvivere, lui vuole che lo stato tenda una mano alle piccole imprese che stanno per chiudere, lui vuole favorire la produzione locale e sostenere le società no profit, lui vuole trasparenza e merito nelle promozioni dei ruoli dirigenziali, lui vuole un energia pulita, rinnovabile che costi di meno per il cittadino, lui vuole che ogni cittadino abbia l’accesso gratuito alla rete internet per diritto.
Lui vuole cose semplici, normali in uno stato di diritto, realizzabili solo se chi va in parlamento è vera espressione del nostro sentimento e del comune interesse. E’ finito il suo intervento, lui abbraccia sul palco i ragazzi candidati in Parlamento emozionati e fradici di pioggia. La folla infreddolita inizia a dileguarsi con una speranza in più: un Italia dignitosa. Questo è l’ultimo treno in arrivo che ci può condurre verso una nuova speranza di cambiamento: non perdiamolo.
Gildo Mendoza

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