Monti: “Subito giù Imu, Irpef e poi Irap”

di Mena Grimaldi

 ROMA. Mario Monti, lunedì mattina, a Omnibus, è ritornato a parlare della riduzione del carico fiscale. L’intervento ha suscitato le ironie del Pd e qualche critica dal Pdl.

Anche se, dal canto suo, Silvio Berlusconi ha rilanciato promettendo un taglio ancora più drastico. “Presenteremo presto un piano per ridurre il gettito di Imu, Irap e Irpef – ha detto Monti -da finanziare con una riduzione spesa pubblica sul Pil pari al 4,5 per cento in cinque anni. Non vogliamo fare promesse, ma prendere impegni seri”.

Dunque bisognerà da subito aumentare la detrazione Imu per la prima casa, oltre che per figli e anziani, mentre dal 2014 si potranno ridurre Irpef e Irap. Più netta ancora la proposta di Berlusconi. Il Cavaliere ha promesso di “abolire l’Imu da subito, di introdurre il quoziente familiare a partire dal 2014, e di arrivare dal 2015 alle due aliquote Irpef del 23% e 33%”.

L’annuncio di Monti ha irritato Renato Brunetta, non nel merito perché condivide che l’Imu “sia una cattivissima tassazione”, ma perché il premier si era rifiutato di toccarla. “Sta imparando il linguaggio della politica e delle promesse”, ha detto.

“Benché dimissionario, dovrebbe ricordarsi di essere il presidente del Consiglio – ha tuonato il segretario della Cgil Susanna Camusso – quindi dovrebbe rispondere su a che punto lascia i conti del Paese e non può sostenere che la manovra ci può essere o no a seconda di chi vince anche perché appare un messaggio minaccioso agli elettori. I conti sono in ordine o non sono in ordine? Delle due ci dovrebbe dire qual è, visto che i conti non possono essere in ordine o in disordine in ragione del voto, che deve comunque essere libero”.

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