Monti: “Berlusconi pifferaio magico, aumento tasse colpa sua”

di Redazione

 ROMA. La promessa di ridurre le tasse avanzata da Berlusconi è “un discorso illusionistico, perchè fatto dal principale responsabile dell’alto livello delle tasse oggi, perchè chi ha governato per otto degli ultimi undici anni deve pure avere qualche responsabilità. È puerile che le scarichi su chi ha governato nell’ultimo anno”.

Lo dice Mario Monti, ospite della puntata di ‘Porta a Porta’. Il premier cita dei dati, ricordando che con il governo di Berlusconi le entrate pubbliche sono aumentate in media di 22 miliardi annui; con quello di Romano Prodi di 26 miliardi; con il suo di 20 miliardi.

“Ha già illuso gli italiani per tre volte, la prima volta mi sono fatto illudere anch’io, economista e non politico, quando c’è stata la promessa della rivoluzione liberale nel 1994”, dice ancora Monti. “Che gli italiani possano ancora credere alla serietà di promesse di questo tipo venendo da quella bocca, mi ricorda la fiaba del pifferaio con i bravi topini attratti dal fascino e vanno ad annegare in quel fiume”.

“Chi è in grado di ridurre anzichè di far aumentare gli spread, fa risparmiare un sacco di soldi allo Stato -prosegue il premier – e se uno dice che le tasse sono lo Stato che mette le mani nelle tasche degli italiani acquista popolarità presso quella quota di italiani tendente allo zero che è stupida, ma la gran parte dei cittadini italiani sono maturi e responsabili”.

Perciò usare un linguaggio di questo tipo “demolisce le premesse per una seria lotta all’evasione fiscale. Quindi – osserva Monti – chi promette di ridurre le tasse è chi in passato non ci è riuscito, che non sarebbe in grado di tenere sotto controllo gli spread perchè non è creduto sul piano internazionale e perchè ammiccando all’evasore fa sì che quella riduzione di tasse per i contribuenti onesti che deriva anche dalla lotta all’evasione sarebbe rimandata alle calende greche”.

“La pressione fiscale deve diminuire, i governi succeduti in questi anni l’hanno aumentata troppo. Assolutamente non penso ad un’imposta patrimoniale”,afferma ancora Monti. “Voglio che l’Imu venga ridotta, ma senza fare giravolte come quelle che ho visto nel 2008 che ho visto fare, se non sbaglio, qui da lei in questo studio da chi ha promesso di eliminarla e poi è stato costretto a reintrodurla”.

E ancora: il redditometro “fosse stato per me non lo avrei messo, si tratta di un’altra misura, doverosa, che è stata introdotta da chi ci ha preceduto, che ha punteggiato come bombe ad orologeria la strada di questo governo”.

“La riduzione dei parlamentari, il governo non poteva farla perchè ci voleva una riforma costituzionale. Questa sarà la cosa che io proporrei nel primo consiglio dei ministri”, aggiunge Monti. Poi l’ipotesi del Quirinale “ho pensato che fosse bella ma non molto rilevante per il destino dell’Italia. È abbastanza eccezionale il caso del presidente Napolitano che in una situazione difficile è riuscito a dare al Paese una guida”.

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