Mafia, sequestro beni al boss latitante Messina Denaro

di Mena Grimaldi

 PALERMO. Si stringe sempre di più il cerchio intorno al capomafia, ultimo padrino della Cupola ancora in libertà, Matteo Messina Denaro.

La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo e Trapani, infatti, è impegnata dall’alba di venerdì a Castelvetrano nel sequestro di beni riconducibili al capomafia latitante.

Il sequestro ordinato dal tribunale di Trapani riguarda le aziende e i capitali sociali di alcune aziende del territorio di Castelvetrano che sarebbero riconducibili al boss latitante Messina Denaro in quanto intestati alla sorella Anna Patrizia e a suo marito, detenuto per mafia, Vincenzo Panicola, 43 anni.

I beni, per un valore complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro, sarebbero costituiti da aziende e capitali sociali di alcune aziende: la Vieffegi service, la Vieffegi impianti srl, la So.ro.pa. costruzioni arl, e il compendio aziendale della ditta individuale della sorella del boss, Anna Patrizia Messina Denaro, che si occupa di attività di colture olivicole. Ci sarebbero anche un fabbricato, automobili e rapporti bancari.

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