Fini: “Silvio mi chiedeva leggi ad personam, un errore creare Pdl”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “L’errore capitale che riconosco a me stesso è stato di credere che Silvio Berlusconi nel momento in cui il Pdl nasceva come partito unitario, fosse disponibile a guidarlo con regole democratiche. L’errore è stato di far nascere il Pdl e riconoscere sua leadership mentre lui ha pensato di poter prescindere da qualsiasi confronto sui contenuti”.

Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, giovedì mattina intervenendo a Omnibus su La7. Alla domanda se non sarebbe stato più furbo da parte sua rimanere nel Pdl e conservare il suo ruolo da numero due del partito, Fini ha replicato raccontando il tenore delle richieste politiche che a suo dire Silvio Berlusconi gli faceva.

“Quando vai a parlare di legalità come fai, quando ci si sente dire ‘io per un certo processo ho bisogno della prescrizione, diciamo alla Bongiorno di fare il processo breve, oppure per un certo processo ho bisogno di allungare i tempi, vediamo con un emendamento di fare il processo lungo’. Posso aver sbagliato ma ho fatto quello che ritenevo giusto non quel che ritenevo utile”.

Quanto alla vicenda del Monte dei Paschi di Siena dice: “Non mi permetto di dare consigli al presidente del Consiglio, ma da presidente della Camera credo che farebbe bene il governo Monti a riferire immediatamente in Parlamento anche se è sciolto, in Commissione, circa quello che è a conoscenza il Governo su questa vicenda”.

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