Elisa Claps: avvisi di garanzia per le donne delle pulizie e il perito

di Mena Grimaldi

 SALERNO. La Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per Annalisa Lo Vito e sua madre Margherita Santarsiero, le due donne addette alle pulizie della chiesa della Trinità di Potenza, luogo in cui fu ritrovato il corpo di Elisa Claps.

Le due donne – secondo l’accusa – avrebbero mentito al pm riguardo a un avvistamento del cadavere precedentemente alla data del ritrovamento “ufficiale”.

In particolare le due donne – secondo quanto emerso durante l’inchiesta – si erano recate nel sottotetto alcune settimane prima del ritrovamento, avevano visto un corpo ed avevano informato il viceparroco don Wagno, circostanza confermata anche da quest’ultimo. Successivamente al ritrovamento “ufficiale” del 17 marzo, avvenuto ad opera di due operai, le due donne avevano negato di essersi mai recate nel sottotetto e di aver visto un corpo.

Sui misteri che ruotano intorno al ritrovamento del cadavere della 15enne, la procura sta ancora indagando. Elisa Claps era scomparsa a Potenza il 12 settembre 1993, il suo corpo è stato ritrovato dopo 17 anni. Dell’omicidio è stato accusato Danilo Restivo, detenuto in Inghilterra per un altro delitto, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione. Il processo d’appello dovrebbe svolgersi nella prossima primavera a Salerno.

Nell’ambito dell’inchiesta sul ritrovamento del cadavere di Elisa Claps, l’avviso di conclusione delle indagini è in corso di notifica anche al perito Vincenzo Pascali la cui perizia non riscontrò la presenza di Dna di Danilo Restivo sui resti del maglione della giovane, condannato a 30 anni.

Dna, invece, che rivelarono gli esami del Ris. Le posizioni di altre persone coinvolte sarebbero al centro di un ulteriore stralcio dell’inchiesta che è ancora in corso.

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