Agguato Musy, il sospettato: “Non sono stato io”

di Mena Grimaldi

 TORINO. “Sono innocente, non sono stato io a sparare”.

Sono state queste le uniche parole pronunciate giovedì mattina davanti al gip per l’udienza di convalida del fermo da Francesco Furchì, il 49enne arrestato mercoledì con l’accusa di aver sparato al consigliere dell’Udc, Alberto Musy.

Dopo essersi proclamato innocente, il 49enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Durante l’udienza al palazzo di giustizia di Torino Furchì ha nominato un nuovo legale, l’avvocato Giancarlo Pittelli del foro di Catanzaro. Il pm Roberto Furlan ha chiesto la convalida del fermo.

La decisione del gip dovrebbe arrivare entro sabato mattina. Secondo indagini svolte, gli investigatori sospettano che abbia agito per non meglio precisati contrasti politici con Musy.

Al centro del confronto serrato, i rapporti con Musy, il contesto in cui sono avvenuti, i retroscena di un rapporto che, forse, ebbe anche momenti di contrasto. L’uomo abita in centro, non troppo distante da via Barbaroux e lavora in uno studio professionale nei dintorni.Musy dal giorno dell’agguato non si è più risvegliato dal coma.

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