Kakà-Milan, “Minestra riscaldata” o svolta della stagione?

di Antonio Taglialatela

 In genere quello di gennaio viene definito, da molti addetti ai lavori, “mercato di riparazione.

Questo perché si tratta di una sessione di calciomercato in cui le squadre “aggiustano” le lacune di cui si è preso coscienza nella prima parte di stagione e, solo raramente, concludono delle trattative importanti, in grado di cambiare gli equilibri di un campionato. Siamo giunti al 17 gennaio e, fino ad ora, il Milan non ha ancora fatto alcun innesto di peso, anzi. Praticamente non è arrivato nessuno.

Secondo molti il club di via Turati si è addirittura indebolito, avendo ceduto il fuoriclasse brasiliano Alexandre Pato. Il sudamericano, infortuni a parte, era uno degli elementi di maggior qualità nell’organico rossonero, con buona pace del Corinthians ci vien da dire. Affermare che il Milan ha bisogno di qualche acquisto per puntare deciso verso l’obiettivo “terzo posto” è il minimo e la prima parte di campionato ha mostrato chiaramente ai rossoneri quali sono i reparti che necessitano maggiormente di nuovi innesti.

Alla luce delle statistiche pietose: 31 punti nelle prime 20 giornate di campionato, settimo posto e 9 punti di distacco dal terzo posto. Insomma non certo numeri da Milan, a prescindere dai problemi di bilancio. Dunque non c’è tempo da perdere, bisogna intervenire sul mercato per far sì che questa in corso non finisca per essere una delle peggiori stagioni del Milan dell’era Berlusconi.

Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, per mano della Juventus, ed il pareggio a reti inviolate sul campo della Samp, la situazione appare ancora più chiara: serve un difensore centrale che sappia dare maggiori garanzie al reparto in quanto Acerbi non si è mostrato all’altezza (il Milan potrebbe addirittura cederlo prima della fine del mese ndr); inoltre serve un centrocampista che sappia fare bene le due fasi e che sappia giocare anche da trequartista all’occorrenza, considerata la scelta di Allegri di schierare Boateng nei tre di centrocampo ed i problemi di De Jong e Ambrosini. I nomi ci sono, ma, si sa, per concludere una trattativa vanno valutati diversi fattori: età, prezzo, esperienza in serie A e, possibilmente, anche il piano comportamentale, in modo tale da non creare problemi nello spogliatoio. Sembra facile insomma, ma è risaputo che i grandi colpi vengono messi a segno soprattutto in estate.

Raramente, infatti, abbiamo assistito a squadre che nel bel mezzo di una stagione si privano di elementi importanti della rosa. Nonostante i 15 milioni incassati dal Corinthians, il club di Via Turati preferirebbe attuare una politica di mercato “low cost”. Il cerchio si restringe ancora di più. Spuntano fuori,allora, i nomi di David Beckham e Ricardo Kakà: non certo due giovanotti, soprattutto se vogliamo ricordare che il presidente Silvio Berlusconi ha più volte dichiarato che il suo club da qui in avanti si pone la prerogativa di acquistare solo giovani che abbiano meno di 23-24 anni e, possibilmente, già con una discreta esperienza nel nostro campionato. A questo punto è lecito farsi una domanda: le voci di un possibile ritorno di Kakà sono davvero attendibili?

Andiamo per ordine. Il campione brasiliano non sta vivendo, di certo, i suoi anni più felici al Real Madrid: poche le prestazioni da ricordare, rapporto teso con Mourinho e, soprattutto, alcuni infortuni che lo hanno tenuto a lungo lontano dai campi. Come se non bastasse, pochi giorni fa, il club madrileno ha fatto sapere che sarebbe disposto a regalarlo, pur di disfarsene. Verrebbe da chiedersi se vale davvero la pena puntare su un suo ritorno, piuttosto che su qualche giovane di prospettiva.

Inoltre le smentite di Adriano Galliani, riferite ad un suo ingaggio troppo alto e che poco si attiene ai parametri attuali del Milan, parlano chiaro. Di certo la situazione può evolversi in positivo, poiché Kakà ricorda ancora i meravigliosi anni passati alla corte rossonera, che lo hanno visto vestire i panni di trascinatore, simbolo di una squadra che ha dominato in Italia e in Europa.

Oltre ai bei ricordi conditi di gioie, serate indimenticabili e trofei alzati al cielo, c’è anche un’altra componente che gioca in suo favore: i tifosi. Sebbene siano passati diversi anni, il ricordo delle gesta di Kakà è ancora vivo e indelebile nelle menti dei tifosi rossoneri DOC ed un suo eventuale ritorno renderebbe felici i suoi estimatori. Kakà percepisce ben 9 milioni di euro netti a stagione, ma ha dichiarato che per il Milan sarebbe disposto anche a vederseli ridotti. E’ qui che l’affare diventa possibile: parametro 0 e ingaggio basso, insomma proprio come piace a Galliani.

Il fuoriclasse, pagato ben 67 milioni nell’estate del 2009 dai blancos, è dunque pronto ad un clamoroso ritorno. Non sarà lo stesso di qualche anno fa, ma le sue qualità sono indiscusse ed il ritorno in un ambiente a lui affezionato non potrebbe che fargli bene, facendogli ritrovare la fame necessaria per dare quel qualcosa in più. I tifosi milanesi sperano che un suo ritorno non sortisca lo stesso effetto di quello di Shevchenko nel 2009, ovviamente, e che possa ridare fiducia a tutto l’ambiente rossonero, che potrebbe ritrovarsi, così, un campione in grado di fare la differenza ed in grado di far sognare ancora i milanisti dopo le ultime recenti delusioni.

La cena con Robinho (suo grande amico) è servita a qualcosa e alle ore 12 di giovedì si dice che ci sia stato un summit in Via Turati tra Galliani e Gaetano Paolillo, agente italiano di Kakà.Dunque le voci di un suo ritorno alla base non sono campate in aria e qualcosa nelle prossime ore, o giorni, potrebbe davvero accadere.

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