Un futuro da decidere. Edu Vargas, prelevato dal Napoli dallUniversidad de Chile per una cifra intorno ai 10 milioni di euro la scorsa stagione, sembrava, fino a qualche ora fa, in procinto di diventare un nuovo giocatore del San Paolo.
Sembrava, appunto. I sudamericani volevano rimpiazzare subito Lucas, appena trasferitosi sotto la Torre Eiffel (Psg), ma la trattativa è rallentata rovinosamente negli ultimi giorni. Il motivo lha spiegato direttamente il presidente del club verde-oro, Juvenal Juvencio: La società italiana ha provato a fare un’asta e noi abbiamo raggiunto il limite. Prima volevano 1,5 milioni per un prestito di 18 mesi e abbiamo accettato. Poi la stessa cifra, ma per un anno. Poi hanno ancora cambiato e volevano una clausola che permettesse al giocatore di rientrare al Napoli in qualsiasi momento. Allora abbiamo detto basta.
Edu, a detta del padre, non è felicissimo del fatto di lasciare Napoli, ma, a causa delle poche possibilità concessegli da Walter Mazzarri, ha optato per una decisione che gli permetta di giocare con continuità. I partenopei, daltro canto, non vogliono disfarsi dell’investimento fatto in tempi non remoti e valutano la soluzione migliore per il giocatore, al fine di farlo crescere senza troppe pressioni. Anche se è saltato l’affare col São Paulo, il futuro di Vargas potrebbe essere, comunque, in Brasile. Il Grêmio aveva già manifestato il proprio interesse nei suoi confronti qualche tempo fà ed, allo stato attuale, potrebbe essere questa la soluzione migliore.
A confermare questa visione dei fatti è stato proprio Riccardo Bigon, dirigente sportivo del Napoli, che ha parlato della situazione del cileno: Vargas ha avuto difficoltà, le occasioni per mostrarsi sono state poche perchè ha giocato solo sei volte da titolare: ha tantissime richieste e tra poche ore dovremmo chiudere ufficializzandolo domani. Andrà solo in prestito per 6 mesi. Abbiamo individuato la migliore soluzione tecnica per valorizzarlo facendolo partecipare alla Libertadores. Sembra, così, concludersi l’avventura italiana di Eduardo Vargas, ma sarà pur sempre un arrivederci.