Egitto in piazza contro Morsi: 10 morti e centinaia di feriti

di Redazione

 IL CAIRO. Egitto ancora in fiamme: venerdì dieci persone sono rimaste uccise e 500 ferite nei violenti scontri di ieri registrati in tutto il Paese.

Otto delle vittime sono state uccise a Suez. Il secondo anniversario della rivoluzione che due anni fa ha deposto l’ex rais egiziano Hosni Mubarak è stato segnato da una protesta dilagante contro il potere dei Fratelli musulmani e del loro presidente Mohamed Morsi che oggi ha riunito il Consiglio di difesa nazionale per esaminare gli atti di violenza.

La situazione in mattinata era tranquilla, ma ancora si sentiva l’odore dei gas lacrimogeni lanciati in nottata dalla polizia contro i manifestanti che da ieri tentavano di scavalcare ed eliminare le barriere di cemento erette in un grande viale che sfocia sulla piazza, nei pressi della sede del Parlamento e del Consiglio dei ministri. Sedici feriti è il bilancio del ministero della sanità egiziano.

“Fuori, fuori”, “abbasso il regime della guida (dei Fratelli msulmani ndr)” scandiscono i manifestanti entrando nella piazza dove sono stati già issati numerosi striscioni: “No ai tribunali militari, il popolo vuole la caduta del regime e la dignità, no alla costituzione, no allla fratellizzazione dello Stato”.

Tutti gli accessi alla piazza sono chiusi e presidiati da comitati popolari che controllano i documenti e le borse prima di entrare. Uno dei cortei verso Tahrir è stato guidato nel pomeriggio da Mohamed el Baradei, uno dei leader del Fronte di salvezza nazionale delle opposizioni.

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