Algeria, giustiziati gli ultimi ostaggi

di Mena Grimaldi

 ALGERI. Ha avuto un epilogo drammatico l’incursione avvenuta sabato mattina per liberare gli ostaggi.

Secondo fonti riservate delle forze di sicurezza algerine, citate dall’edizione on-line del quotidiano “el-Watan”, vistisi perduti i miliziani islamisti che occupavano il complesso avrebbero giustiziato uno dopo l’altro gli ultimi sette ostaggi rimasti.

Tra la fuga degli ostaggi e l’operazione compiuta dall’esercito algerino, circa 600 ostaggi, quasi tutti algerini, sono stati liberati. Secondo le autorità, gli ostaggi stranieri erano 132. Il bilancio totale delle vittime occidentali è ancora difficile da stabilire, perchè le autorità non sono in grado di dire se alcuni di loro erano ancora nascosti quando è stato lanciato l’assalto finale.

“L’assalto è stato lanciato a metà mattinata. Undici terroristi sono stati uccisi e i sette ostaggi stranieri sono morti. Pensiamo che sono stati assassinati per rappresaglia”, ha dichiarato la fonte all’Afp. Complessivamente, tra gli ostaggi stranieri e algerini, sono 25-27 i rapiti morti, ha aggiunto la fonte, da mercoledì, cioè da quando è cominciato l’attacco all’impianto per l’estrazione del gas vicino a In Amenas, nel Sahara algerino, da parte degli uomini di Mokhtar Belmokhtar “Il Guercio, uno dei fondatori di Aqmi, Al Qaida nel Maghreb islamico, organizzazione di cui non faceva più parte da ottobre.

Mentre in Algeria non si sa ancora nulla del numero di ostaggi, si complica la situazione in Mali e all’interno dello stesso governo degli Stati Uniti emergono dissapori. Nella regione algerina, teatro del maxisequestro di ostaggi pianificato da tempo, le unità speciali del ministero dell’Interno e dell’Esercito algerino hanno proseguito, per tutta la notte, l’operazione di controllo dell’impianto di gas di In Amenas, che si estende su una superficie di migliaia di metri e dove le strutture di estrazione potrebbero essere utilizzate come nascondiglio dai terroristi ormai braccati.

Fonti della sicurezza, citate dall’Aps, considerano finito l’attacco al sito, pur se si continuano a cercare ostaggi. La portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, ha reso noto il nome di una di loro, Frederick Buttaccio; alcuni media avevano parlato di cinque americani presi in ostaggio mercoledì. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha “condannato nei termini più forti l’attacco terroristico a In Amenas, in Algeria”, in un comunicato concorato dai quindici membri dell’organismo.

Ha espresso “profonda partecipazione e sincere condoglianze alle vittime di questi atti odiosi” e “sottolineato l’esigenza di portare di fronte alla giustizia autori, organizzatori, finanziatori e sostenitori di questi atti di terrorismo riprovevoli”.

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