Camorra, sequestrato ristorante a Caserta

di Redazione

 CASERTA. Nella mattinata di mercoledì, gli agenti della sezione accertamenti patrimoniali della Divisione polizia anticrimine, …

… ha dato esecuzione al decreto di estensione di sequestro di prevenzione, funzionale alla successiva confisca, emesso, ai sensi della normativa antimafia, il 14 gennaio dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di un parente diretto di Pasquale Pirolo. Il provvedimento scaturisce da ulteriori indagini espletate da personale dipendente, a seguito del sequestro di beni, stimabili approssimativamente in 50 milioni di euro, effettuato in data 20 dicembre 2011, nei confronti di Pasquale Pirolo.

In particolare, la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, concordando con le risultanze investigative prodotte dalla Divisione Anticrimine, concernenti ogni altra consistenza economica ed imprenditoriale riconducibili a Pirolo, ha disposto l’estensione del sequestro alle quote sociali ed ai beni aziendali della società “3 F Food fashion forniture s.r.l”, avente sede legale a Caserta, in via G.M. Bosco, con unità locale costituita da un esercizio di ristorazione anch’esso ubicato a Caserta.

Le complesse indagini patrimoniali hanno consentito di accertare, con ogni dignità probatoria, comprovate cointeressenze, di tipo parentelare, tra soci ed amministratori della suddetta impresa, costituita nell’ottobre 2011, e Pirolo e, pertanto, una consequenziale riconducibilità dell’investimento commerciale realizzato nel settore della ristorazione all’organizzazione camorristico dei Casalesi.

Pasquale Pirolo, considerato alter ego per lunghi anni di Antonio Bardellino, fondatore della storica associazione criminale “Nuova Famiglia”, unitamente al quale venne tratto in arresto a Barcellona nel novembre del 1983, dopo aver posto in essere apparenti e pretestuose collaborazioni di giustizia poi decadute, è divenuto nel tempo il principale referente del clan dei Casalesi nella materia degli investimenti patrimoniali, avendo dapprima avuto rapporti societari con Vincenzo Zagaria, attualmente detenuto, ed assurgendo successivamente a promotore di numerosi impieghi di capitali nel settore immobiliare e per conto della medesima organizzazione criminale. Il valore commerciale dell’azienda societaria sequestrata è stimabile in circa 300mila euro.

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