Pdl, Cosentino escluso. “Liste sparite”, ma il Pdl smentisce

di Redazione

 NAPOLI. L’ex sottosegretario Nicola Cosentino, accusato di collusioni con il clan dei casalesi, è fuori dalle liste del Pdl.

Dopo una lunga trattativa, il politico di Casal di Principe è stato escluso dalla corsa al Senato nel collegio campano.Risaputa la notizia, Cosentino, a quanto si apprende, avrebbe portato via con se i documenti per la sottoscrizione delle candidature.A quel punto, sarebbe scattata la corsa contro il tempo per raccogliere nuovamente le firme in calce alle “nuove” liste, quelle appunto senzal’ex sottosegretario. “Abbiamo dovuto rifare le liste in quattro e quattr’otto, cerchiamo di presentare quelle nuove alla Corte d’Appello, è una corsa contro il tempo”, confida un autorevole esponente azzurro.

Notizie giunte quando è ancora in corso, a Palazzo Grazioli, il vertice con Silvio Berlusconi per mettere a punto le candidature per Camera e Senato da presentare entro le ore 20. Cosentino, sempre secondo indiscrezioni, avrebbe chiesto ai suoi fedelissimi di chiamarsi fuori dalle liste, creando un “vuoto” di almeno 8-10 posti tra Camera e Senato, che dovranno essere riempiti in tempi brevissimi. In queste ore, riferiscono, da via dell’Umiltà, starebbero contattando anche esponenti campani del Pdl e anche di “Grande Sud” per “coprire” le caselle lasciate libere dagli uomini diCosentino. In tal caso, però, dovrebbero ritirare la loro candidatura col il movimento di Micciché.

Intanto, il Pdl smentisce la notizia della sparizione delle liste: “La notizia relativa a una presunta sparizione delle liste elettorali della Campania e’ destituita di fondamento”. “Tutta la documentazione è nelle mani del commissario regionale della Campania, senatore Francesco Nitto Palma, che sta provvedendo al deposito”.

Fino all’ultimo ci sono stati problemi per la chiusura delle liste, per i dubbi giunti dagli esponenti locali del partito, anche in Sicilia, Marche, Abruzzo (dove è scoppiato il caso Scilipoti) e Piemonte. Due sembrano essere i punti fermi: l’annunciata rinuncia di Marco Milanese alla candidatura e la presenza di Augusto Minzolini come capolista al Senato in Liguria. Rinunce che seguono a ruota la rinuncia di Claudio Scajola e Marcello Dell’Utri. Non altrettanta disponibilità ancora, nonostante il pressing di Berlusconi, da parte di Alfonso Papa, anch’egli inquisito come Cosentino. Confermata la corsa di Silvio Berlusconi per il Senato e di Angelino Alfano per la Camera.

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