Lotta alla camorra, un giovane casalese dice “Grazie” ai carabinieri

di Redazione

Franco RomanoCASERTA. Nella mattinata del 30 gennaio i carabinieri di Casal di Principe hanno trovato a pochi metri dalla caserma, in via Vaticale, un cartello affisso ad un muro.

La scritta, apposta verosimilmente durante la notte, recava il seguente testo: “Grazie … del lavoro che state facendo … noi casalesi onesti crediamo nel cambiamento, grazie”.

Franco Romano. Questo il nome del giovane, 22 anni il prossimo 27 giugno, che la notte scorsa ha lasciato nei pressi della caserma della locale compagnia carabinieri, in via Vaticale, a Casal di Principe, il cartellone con il quale intende ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro svolto a difesa della legalità in quel paese dove la parte buona, pulita, che è la maggioranza, sta tentando di scrollarsi da dosso il marchio del clan “casalesi”, passato da termine di appartenenza ad una terra a sinonimo di camorrista.

A renderlo di fatto noto lo stesso giovane che ha postato la foto che vediamo sul suo profilo Fb. Profilo dal quale apprendiamo che il giovane sarebbe impegnato nella lotta contro la malavita organizzata, considerato che tra i suoi “mi piace” ci sono la collega Rosaria Capacchione, Saviano e i magistrati Raffaele Cantone, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, oltre la sua amata Juventus.

Le parole sono un chiaro riferimento all’attività svolta dall’Arma di Casal di Principe ed in particolare le operazioni portate a termine negli ultimi tempi. Tra queste l’arresto di Carmine Schiavone, figlio di Francesco “Sandokan” Schiavone, eseguito lo scorso 21 gennaio, l’ordinanza nei confronti di due affiliati al clan dei casalesi, ritenuti responsabili dell’omicidio di Raffaele Zippo, commesso il 3 dicembre 2011 a Casal di Principe, che hanno seguito di pochi giorni le precedenti operazioni volte alla cattura di mandanti ed esecutori di altrettanti eventi che nel 2001 videro l’uccisione di Francesco Panaro e nel 2008 il tentato omicidio di Alessandro Cirillo e Giovanni Letizia.

L’attenzione dei carabinieri, diretti e coordinati dalla Dda partenopea e dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, è stata rivolta anche nei confronti di altri affiliati al clan dei casalesi che il 17 gennaio sono stati destinatari di un decreto di fermo per estorsione ai danni di imprenditori dell’agro aversano. E, ancora, altri successi che lo Stato sta ottenendo in quei territori.

Intanto, l’Arma continuerà a rispondere con altrettanti colpi nei confronti della criminalità comune ed organizzata, soprattutto con la collaborazione dei cittadini che in questo momento storico stanno credendo sempre più nelle Istituzioni. L’auspicio, quindi, è che la continua e costante partecipazione della comunità possa dare quel valore in più nella già efficace azione preventiva e repressiva che viene posta in essere quotidianamente dall’Arma.

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