“Gomorra 2”, Repubblica si rifiuta di pubblicare risposta di Pisani

di Redazione

 NAPOLI. Questo che potrebbe essere l’“attacco di un pezzo di denuncia” di Roberto Saviano è più semplicemente la sintesi dell’ultimo capitolo della saga che vede lo scrittore opposto ad Angelo Pisani, presidente dell’Ottava Municipalità di Napoli.

L’avvocato nell’occhio del ciclone della critica dopo “aver negato qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi in danno del territorio” per la realizzazione di una fiction ambientata a Scampia e realizzata da una società per conto di Sky, che ha acquisito i diritti del libro “Gomorra” di Saviano, è passato al contrattacco. In risposta all’articolo pubblicato da “Repubblica” in cui, tra l’altro, lo scrittore napoletano tacciava di “censura” l’atteggiamento di Pisani, questi ha inviato una missiva al giornale di via Colombo in cui ha voluto chiarire i motivi del suo diniego. Di oggi la notizia che la missiva non sarà pubblicata, come riportato dallo stesso presidente nella sua pagina di un noto social network.

“Gentile avvocato Pisani, non ci è possibile pubblicare il suo scritto che ha la lunghezza di un articolo e la forma di lettera personale. Sarà nostra cura inoltrarla a Roberto Saviano, a cui lei si rivolge, e che potrà risponderle in forma privata. La ringrazio e le invio i migliori saluti”. Con queste righe il vicedirettore di Repubblica, Gregorio Botta, ha voluto chiudere la querelle mandando su tutte le furie l’amministratore di Scampia che, comunque, ha deciso di rimettere la decisione ultima nelle mani dei cittadini.

“Sapete cosa penso su Gomorra – si legge in una nota del presidente – ma dovete decidere voi. No fiction per Scampia, con questo tema all’ordine del giorno, venerdì 11 gennaio, ore 16, è indetta un’ assemblea straordinaria monotematica della ottava Municipalità con partecipazione pubblica della società civile per aprire un confronto democratico sulla decisione di non avallare l’autorizzazione a far diventare Scampia un set splatter di ‘Gomorra 2’”.

Pisani aveva motivato il suo diniego con la volontà di non associare in maniera indelebile il suo territorio con la camorra e le stragi, spettacolarizzando le gesta malavitose attraverso una fiction e tacendo ‘l’altra Scampia’, quella prevalente che è composta dai cittadini onesti e dalle associazioni e che sta tentando di risollevare le sorti di questa periferia. Il romanziere in una dura invettiva aveva tacciato i politici locali, tra cui De Magistris che si era moderatamente schierato a fianco di Pisani, di voler ottundere la verità per ragioni elettorali, di voler mettere a tacere la critica spegnendo le luci delle telecamere.

Questa volta il Saviano-pensiero, però, non ha trovato il solito consenso plebiscitario. In particolar modo, le associazioni impegnate sul territorio hanno “invitato Roberto a recarsi davvero a Scampia” per prendere visione anche delle attività quotidiane di legalità e recupero sociale, iniziate grazie all’attenzione mediatica portata dal romanzo Gomorra, e che ora sono una realtà di speranza concreta per molti giovani. Tenere accese le telecamere, quindi, ma puntando l’obiettivo sui veri protagonisti di Scampia.

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