Rimpasto di giunta dopo le elezioni politiche?

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Quale che sarà il risultato delle urne all’indomani del 24 e 25 febbraio prossimo, data per la quale sono state stabilite le elezioni politiche, ci saranno certamente dei contraccolpi in seno alla maggioranza di centrodestra che, guidata dal sindaco Giuseppe Sagliocco, regge le sorti di Aversa.

Gli aversani, oltre al trasferimento della fiera settimanale (atto finale di un’opera iniziata dalle precedenti amministrazioni) e all’apertura (anche qui altro atto formale) del parco urbano di via Atellana intitolato al regista aversano Ninì Grassia, non hanno visto altro. E, per quanto riguarda il parco Grassia, anche se aperto, è di fatto ancora inagibile, trasformato com’è in una landa desolata. Un immobilismo che le forze politiche che danno vita alla coalizione mal sopportano anche perché quel poco che fa, il sindaco lo fa in solitaria, senza tener assolutamente conto della volontà dei consiglieri di maggioranza. E questi ultimi, passata la sbornia dell’elezione, il gusto di sedersi in consiglio comunale, iniziano a pensare che qualcosa devono pur fare per Aversa e non limitarsi ad intascare i gettoni di presenza delle commissioni consiliari e a contare quanto il due a briscola.

Un problema che dovranno porsi anche i partiti istituzionali, Pdl e Udc in testa, che non potranno continuare a fare i pesci in barile, continuando a comportarsi come se niente fosse per poi lamentarsi nelle sedi inappropriate per come stanno andando le cose in città.

A lamentarsi anche alcuni consiglieri del “corpo di guardia” di Sagliocco, leggi Noi Aversani, dove più di uno non sarebbe affatto contento di come il loro leader maximo stia portando avanti il mandato ricevuto dai cittadini aversani. Molto dipenderà, ovviamente, anche da come, o meglio con chi, si posizionerà Sagliocco in occasione di questa campagna elettorale.

Dopo i vari giri per i diversi partiti, ultimo il finiano Fli, prima di dichiararsi indipendente e guardare al Nuovo Psi del governatore della Campania Stefano Caldoro e, poi, all’Udc di Mimì Zinzi che lo ha sostenuto a spada tratta in occasione della candidatura a sindaco, il primo cittadino dovrà fermarsi almeno per questi quaranta giorni di campagna elettorale.

Quale che sarà la scelta, questa inciderà sicuramente nei già delicati equilibri interni di una maggioranza che si sta dimostrando sempre più un accozzaglia di sigle che riesce a sopravvivere più che per capacità proprie, per incapacità di un’opposizione che si è ridotta, con una sorta di ritiro a vita privata di Salvino Cella e Salvatore Candida, ai “compagni” Pasquale Morra e Marco Villano, due ottime persone, ma troppo “educati” per poter fare opposizione dura.

Insomma, bene che vada, dopo la tornata elettorale di febbraio, Sagliocco potrebbe dare vita ad un rimpasto in giunta, cercando di ‘epurarla’: in bilicoGuido Rossi o Massimo Pizzi o Nicla Virgilio. Nell’esecutivo non entrerebbe quella che una volta era una pretoriana di Sagliocco, Francesca Marrandino, che non sarebbe più politicamente legata al primo cittadino, dopo una serie di incomprensioni. Ma, comunque, il nuovo assessore di Noi Aversani verrebbe da fuori, forse Nicola Verde, per dare anche un ‘segnale’ a Paolo Galluccio, e non dai consiglieri comunali, per non far entrare in consiglio il primo dei non eletti, quel Giovanni Tirozzi ritenuto poco ‘ossequioso’.

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