Parco Grassia: tutti “bugiardi” per l’assessore Migliaccio?

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Parco Grassia? Ci tira letteralmente con i capelli l’assessore all’urbanistica Ninì Migliaccio, costringendoci a rispondere al suo “sfogo” teleguidato. Coda di paglia da parte nostra? Sì, anche perché di quel parco stiamo scrivendo da tre anni.

Ossia, da quando era stato ultimato e, inspiegabilmente, non veniva aperto dalla precedente giunta guidata da Ciaramella, che è stato più volte “bacchettato” su questa vicenda non bella. E che continua a non essere bella. Parco “Grassia” è oggi una landa desolata, con i servizi igienici non funzionanti, come le immagini, esaustive, del collega Antonio Arduino dimostrano.

Davanti ai fatti oggettivi non possiamo mettere la testa sotto la sabbia o difendere l’indifendibile. I cittadini vedono la realtà e chi cerca di mistificarla non rende un buon servizio alla collettività e alla ricerca delle soluzioni.

C’erano ritardi nell’apertura di quella struttura e sono stati denunziati da chi scrive. Ma ci fu detto che il problema principale era quello della vigilanza e pare che ci sia ancora. Inoltre, visto che, come riconosce lo stesso assessore, ci sono tante altre cose ancora da fare, allora perché non farle e poi aprire il parco, invece di affrettarsi ad inaugurarlo? Voleva essere una parata? Un’operazione di facciata? Una “lezione” per l’amministrazione precedente?

Ancora, delle condizioni fatiscenti di quest’area hanno parlato un’organizzazione politica (Giovane Italia), consiglieri comunali e diversi giornalisti, oltre che tantissimi cittadini che l’hanno visitata. Tutti bugiardi?

Infine, vorremmo invitare l’assessore Migliaccio ad essere meno criptico quando fa certe affermazioni che hanno il solo effetto di sparare nel mucchio. Sia più preciso quando scrive: “Poi c’è da analizzare anche un’altra questione, ovvero quella relativa agli ‘scrivani di mestiere’, e la domanda che mi viene spontanea è dove sono stati fino ad oggi questi amici?”. Noi e tanti altri colleghi eravamo in prima linea a buscarci gli improperi dei passati amministratori, noi ci abbiamo messo la faccia, ma lui dov’era quando c’erano questi ritardi? Ha mai speso una pubblica parola?

E ancora: “Intanto – conclude l’assessore – riteniamo di aver intrapreso la strada giusta fatta di operosità e pochi commenti che lasciamo a chi non ha un granché da fare e/o da dire e a coloro che scrivono con due penne”. L’operosità non l’abbiamo vista in questo esecutivo che sta campando sulle attività intraprese dai predecessori, ma è compensata da tanto “dilettantismo allo sbaraglio”, per parafrasare il compianto Corrado. Dica, gentile assessore, a chi si riferisce quando fa certe accuse. Abbia il coraggio, come lo abbiamo noi e i colleghi che si espongono quotidianamente per amore della collettività e di Aversa.

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