Capone a Di Serio: “Tristezza che nasce da fallimento giunta Di Santo”

di Redazione

Francesco CaponeSANT’ARPINO. “Sono rimasto letteralmente sconcerto”. Sono queste le prime parole che usa il candidato a sindaco di Sant’Arpino “Libera@Democratica”, Francesco Capone, alla lettura delle affermazioni del consigliere Maurizio Di Serio.

“Davvero – dichiara Capone – credo che gli attuali amministratori siano rimasti a corto di argomenti, visto che per tentare di rispondere alle affermazioni del sottoscritto tirano in ballo un sentimento nobile come la tristezza, oltre che la solita tiritera legato al mio certificato di residenza, nonché di famiglia, facilmente reperibili al piano terra del Palazzo Ducale in Piazza Umberto I pressol’ufficio anagrafe. Il consigliere Di Serio, che durante questa consiliatura, già non ha brillato, per usare una perifrasi, per iniziativa politica ed amministrativa, si dichiara, dunque, triste in quanto si sarebbe reso conto che il sottoscritto non conoscerebbe la realtà politica amministrativa santarpinese.

Caro Maurizio, sono, mio malgrado, costretto a darti una delusione: purtroppo conosco fin troppo bene la situazione attuale. Una realtà fatta di fallimenti, di promesse non mantenute, di programmi scritti ma diventati ben presto carta straccia. Vedi Maurizio penso che la tua tristezza nasca dalla consapevolezza di aver perso un’occasione, di aver sprecato cinque anni, durante i quali la nostra comunità ha fatto sì passi da gigante, ma purtroppo li ha fatti nella direzione sbagliata: quella che ci pone come buon ultimi fra i paesi del comprensorio per qualità della vita e per partecipazione democratica.

Spero di vero cuore che questi concetti ti siano chiari, anche, se a dire il vero nutro qualche sospetto, considerata la tua inoperosità atavica, il tuo essere uomo fidato di un personaggio inviso all’intera comunità nostrana, quel tal Garofalo, conosciuto ai più come ‘Il Benzinaio’. Voglio anche rassicurarti che sono ben consapevole del fatto che amministrare la cosa pubblica sia cosa ben differente che guidare una realtà aziendale, ma non temere cercherò di metterci la stessa umiltà ed il medesimo entusiasmo.

E poi consentimi di non accettare lezioni da quanti, come voi, si sono caratterizzati non per una cattiva amministrazione, ma per il nulla assoluto. Vedi, il vostro problema non è tanto rispondere alle affermazioni del sottoscritto, ma avere la faccia nel presentarvi dinanzi ai nostri, e ribadisco nostri, concittadini ai quali non potrete raccontare di nuovo le favolette, come avete fatto 5 anni or sono. Ormai vi conoscono”.

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