Rifiuti, un gruppo di cittadini: “Servizio precario, accertamenti anomali”

di Redazione

 MONDRAGONE. Da un ventennio le Amministrazioni locali più diligenti assicurano con regolarità l’adempimento di questo servizio sempre migliorandone le modalità, …

… con l’affidamento a ditte specializzate tramite gare d’appalto ad evidenza pubblica in base alla normativa vigente e con capitolati speciali ben articolati per un simile servizio pubblico essenziale.

Inspiegabilmente, le Amministrazioni del Comune di Mondragone da molti anni non riescono ad indire una gara di appalto ad evidenza pubblica, procedendo all’affidamento precario del servizio di smaltimento delle varie frazioni dei rifiuti con ricorrenti appalti negoziati, quasi sempre prorogati, e con modalità inadeguate e approssimative. Solo recentemente, con Determina del 30/11/2012, il dirigente dell’Ufficio tecnico ha approvato un nuovo capitolato speciale d’appalto dei servizi di igiene urbana per il biennio 2013–2014 da sottoporre alla Stazione Unica Appaltante per intraprendere una gara a procedura aperta.

Peraltro, le ditte affidatarie del servizio non sempre eseguono tutte le prestazioni previste dal capitolato, esenti da controlli e addebiti, a discapito dei cittadini che pagano tariffe elevate per un servizio stabilmente precario, iniquo e costoso per i contribuenti vessati. Infatti, comparando con altri Comuni simili per caratteristiche (numero di abitanti e delle diverse utenze), il costo del servizio rifiuti di Mondragone, approvato a consuntivo 2011 per €.4.500.000, risulta superiore di oltre un terzo, a fronte di una minore entrata del 40% circa per omesse riscossioni, che l’attuale dirigenza comunale ha quantificato in € 1.700.000 ed ha avviato una generica e massiccia azione di recupero pluriennale a carico degli abituali contribuenti, sotto le mentite spoglie di evasioni ed elusioni, con interessi, sanzioni e spese.

Certamente, un corretto e puntuale aggiornamento annuale dell’anagrafe tributaria avrebbe evitato l’indiscriminata, iniqua e costosa azione di controllo e verifica acquisita dai dati delle superfici catastali, ignorando le misurazioni ufficiali effettuate dal 1997 in poi dai tecnici incaricati dal Comune e omettendo la tolleranza del 20% consentita dall’art.1, comma 340, della legge 311/2004, con il risultato di tartassare i soliti contribuenti impossibilitati ad esibire vecchie e irreperibili ricevute di versamento, con proficua soddisfazione dei funzionari, ove percepiscano incentivi per il recupero dell’evasione fiscale.

Appare, tuttavia, incomprensibile la carente verifica e mancata vigilanza da parte degli organi comunali preposti al controllo dei conti e dell’operato degli Uffici finanziari, che hanno gestito per anni il ruolo della Tarsu con negligenza, omissioni e superficiale riscontro delle relative utenze servite, di numero superiore ai contribuenti.

Difatti, dall’attivazione del controllo generalizzato per il recupero pluriennale della Tarsu, pari a circa il 40% del gettito preventivato, a fronte del costo annuo del servizio di € 4,5 milioni, risulta che il numero degli iscritti nel ruolo è di circa 9.300 utenti, mentre all’Ufficio anagrafe sono censite più di 10.000 famiglie.

Ipotizzando, pertanto, che ad ogni nucleo familiare corrisponda un’utenza domestica, con l’aggiunta delle altre utenze (stagionali, esercizi commerciali, uffici e studi professionali, laboratori, alberghi, ricezioni turistiche etc.) scaturisce ragionevolmente una previsione anagrafica tributaria non inferiore a complessive 15.000 utenze iscrivibili a ruolo.

Quindi, mancherebbero all’appello perlomeno 5.700 utenze (15.000 – 9.300): Evasione, ma anche Omissioni!!!

Si attende, intanto, con angoscia la sorpresa della nuova tassa sui rifiuti e servizi (tares), la cui prima rata scadrà ad aprile 2013 sulla base delle nuove tariffe che imporrà il Comune, il quale già primeggia per l’applicazione delle aliquote IMU, tra le più alte dei Comuni della nostra Provincia e, forse, dello Stivale.

Giovanni Pagliaro, Paolo Palmieri, Antonio Taglialatela, Benedetto De Biase, Antonia della Rosa, Lina Scarano, Alessandro Taglialatela…e tanti altri cittadini preoccupati per “l’inutilità dell’Ente Locale”.

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