Pd: “Ci resta la speranza di un futuro migliore”

di Redazione

 MADDALONI. Oramai sono lontani i tempi di Tangentopoli, delle monetina lanciate contro alcuni politici, del cappio esibito in Parlamento; allora il popolo auspicava e chiedeva una classe politica rinnovata e sobria.

Purtroppo leggendo i giornali la situazione politica non è molto dissimile rispetto a quella del 92;dalle ceneri di Tangentopoli nacque Berlusconi ed il Berlusconismo cioè l’avvento al potere della finanza che conta e del populismo mediatico. Ciò ha generato dapprima consenso e poi repulsione verso la politica.

Vi è ora il rischio concreto di una deflagrazione totale dei partiti storici; poichè non si fa distinzione tra partiti buoni e cattivi o tra persone perbene e disonesti, e la sfiducia verso la politica, sia nazionale che locale, è totale.

Oramai i cittadini sono stanchi delle solite facce, dei politici di professione, dei mantenuti della politica. Per anni l’interesse personale è stato anteposto all’interesse della collettività e la carriera del singolo è stata prevalente rispetto alla buona amministrazione; il rinnovamento tanto auspicato si è di colpo arrestato ed i partiti spesso appaiono di proprietà di singoli o al massimo di pochi dove le decisioni che contano o le strategie future vengono elaborate nel chiuso di qualche studio o in qualche cena per pochi intimi.

Al fine di arginare la deriva politica è necessario che i partiti si rinnovino in maniera radicale. Non basta solo esibire una parvenza di rinnovamento ma è necessario un ricambio della classe politica dando spazio a soggetti che nella vita sociale si sono fatti apprezzare per professionalità, credibilità, competenza, coerenza e soprattutto onestà. Soggetti disposti a compiere missioni di interesse generale senza mai essere professionisti della politica o garanti del proprio tornaconto politico ed economico.

La buona amministrazione non può essere affidata all’improvvisazione o al solito mercato delle vacche delle campagne elettorali. In politica contano i numeri ma soprattutto conta il “saper fare” perché i cittadini votano per essere amministrati non per essere dapprima illusi e poi disillusi.

La classe politica ha come compito specifico quello di dare risposte concrete ai problemi reali della gente, e sfortunatamente i problemi sono tanti: lavoro, ambiente scuola etc..Prima,chi si avvicinava alla politica lo faceva perché perseguiva unideale,giusto o sbagliato che fosse; oggi, per lo più, si fa politica per sistemarsi!

Prima chi faceva politica aveva dei binari ideali su cui muoversi;oggi chi fa politica è facilmente condizionabile. Anteporre gli interessi personali agli interessi della collettività genera cattiva amministrazione che si riflette negativamente sulla vivibilità e sul benessere dei cittadini e per comprendere l’esito di una cattiva amministrazione basta girare per la città. Una città oramai profondamente ferita ed agonizzante a cui resta forse solo la dignità e la speranza di un futuro migliore!

Dott. Giovanni Carfora (PD Maddaloni)

Arch. Marco Lombardi (PD Maddaloni)

Dott. Angelo Tenneriello. (PD Maddaloni)

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