Truffa allo Stato per oltre 22 milioni, indagato Verdini

di Mena Grimaldi

 FIRENZE. Un danno da oltre 22 milioni di euro sarebbe stata perpetrata dal gruppo editoriale che fa capo al coordinatore del Pdl, Denis Verdini.

E’ questa, secondo un’indagine aperta dalla Procura, la truffa aggravata ai danni dello Stato circa contributi pubblici per il Giornale di Toscana,Metropoli DayeIl Cittadinodal 2002 al 2012.Tra gli indagati, oltre a Denis verdini, anche Massimo Parisi e altre 23 persone, tra imprenditori ed editori.

Secondo la Procura di Firenze, Verdini e gli altri indagati avrebbero costituito un’apposita cooperativa per ricevere le erogazioni pubbliche per l’editoria senza che ci fossero i requisiti stabiliti dalla legge. Tra questi, è l’ipotesi d’accusa, aver indotto in errore il dipartimento per l’Informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio, chiedendo contributi per testate diverse appartenenti allo stesso gruppo, quando soltanto una avrebbe potuto ottenere i fondi.

Denis Verdini è indagato come socio di maggioranza e amministratore di fatto della Società Toscana di Edizioni Srl, che pubblicavaIl Giornale della Toscana, e della Nuova Editoriale Società Cooperativa a responsabilità limitata, editrice della testataMetropoli day, nonché come dominus del Gruppo Società Toscana di Edizioni – Sette Mari, a cui fanno capo dieci società impegnate nel settore editoriale, tra cui un’agenzia di stampa, una società grafica, due radio fiorentine, una concessionaria pubblicitaria.

“Leggo sulle agenzie che sarei indagato per una presunta truffa aggravata relativa a contributi pubblici. E’ gravissimo che proprio nei giorni in cui sembra aprirsi la campagna elettorale, la Procura fornisca alla stampa informazioni vecchie di almeno un anno spacciandole per nuove”, è stato il commento di Verdini.

“L’inchiesta è stata pubblicizzata già un anno fa – continua Verdini – in occasione di una serie di sequestri, debitamente illustrati dai pm ai giornalisti. Dunque, niente di nuovo sotto al sole, compreso il tentativo degli inquirenti di reiterare e attualizzare notizie datate e di parte al solo scopo di creare scandalo”.

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