Sequestro Calevo, il parroco si offre: “Prendete me”

di Mena Grimaldi

 GENOVA. I sequestratori di Andrea Calevo, il giovane imprenditore di 31 anni rapito domenica sera mentre rientrava a casa, avrebbero avuto un “contatto” con alcuni familiari.

Nessuna richiesta di riscatto, però, è stata avanzata. Gli accordi sarebbero stati presi durante il rapimento. A dirlo la stessa Dda di Genova che indaga sul caso.

Gli inquirenti stanno effettuando le ricerche sia in Italia che in Europa. Passati al setaccio anche i conti dell’azienda del giovane rampollo, ma sembra che non siano risultate ne anomalie, ne tanto meno debiti di società.

Mentre stanno continuando i rilievi sull’Audi A1 di Calevo usata dai rapitori per scappare e poi fatta ritrovare, gli agenti stanno anche lavorando sull’identikit di un uomo visto lungo una strada vicino alla villa e su alcune registrazioni di un impianto in una vicina villetta svaligiata tempo fa.

Intanto il parroco di Romito Magra, don Paolo Vegini, si è offerto in ostaggio al posto del giovane.

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