Sì del Senato al dl sulle firme: è legge

di Mena Grimaldi

 ROMA. Il cosiddetto decreto “taglia firme” è legge. L’assemblea di Palazzo Madama ha approvato, in mezz’ora, tempi da record, il decreto che riduce al 25% le firme necessarie per la presentazione delle liste alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013.

Dopo la verifica del numero legale, su richiesta della Lega, il presidente del Senato, Renato Schifani, ha dato inizio alla votazione del provvedimento.

La norma, approvata dall’aula per alzata di mano (con l’astensione della Lega) riduce del 75% le firme necessarie per la presentazione delle liste alle prossime elezioni politiche per movimenti e partiti non presenti in Parlamento.

La Lega, infatti, ha chiesto per due volte la verifica del numero legale e in entrambi casi il risultatoè stato positivo. In dichiarazione di voto, il leghista Sergio Divina ha spiegato che il gruppo del Carroccio ha ritirato tutti i gli emendamenti e ha annunciato l’astensione.

Basteranno quindi trentamila firme per la presentazione di una lista elettorale di una forza politica oggi fuori dal Parlamento. Una ulteriore riduzione del 60% è prevista per i partiti che – alla data di entrata in vigore del decreto – sono costituiti in gruppo parlamentare almeno in una delle Camere, come ad esempio l’Udc.

Francesco Rutelli (Api) ha espresso “apprezzamento per il punto di equilibrio trovato alla Camera”, quello che riduce le firme a 30mila.

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