“Ruby è in Messico e torna a gennaio”: parla il suo legale

di Emma Zampella

 ROMA. Ha dato finalmente sue notizie: Ruby si trova in Messico e tornerà a gennaio.

A riferirlo è la stessa giovane marocchina che lo ha fatto sapere tramite il suo avvocato, vista la sua assenza, abbastanza discussa e contestata all’udienza del processo in cui è coinvolta e che giunge ad una fase decisiva. “Sono in Messico, mi dispiace. Tornerò a gennaio”, ha detto al suo legale. Un’assenza la sua che ha portato ad un duro scontro in aula tra il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i difensori di Silvio Berlusconi.

Il fatto che la ragazza sia stata localizzata, comunque, non scioglie i dubbi che ruotano attorno a quella che appare a molti una sorta di fuga. Ora saranno i giudici a decidere, il prossimo 17 dicembre, se rinunciare a sentirla come testimone o aspettarla fino al prossimo anno. La giovane testimone avrebbe dovuto testimoniare nel processo in cui è coinvolto l’ex premier Silvio Berlusconi con l’accusa di concussione e prostituzione minorile.

Ma, citata dalla difesa, Ruby non si è presentata e il suo legale, l’avvocato Paola Boccardi, non ha potuto giustificare la sua assenza perché non sapeva che fine avesse fatto, visto che non era a conoscenza di questo viaggio. L’assenza di Ruby e il giallo della scomparsa sono diventati subito motivo di scontro tra Boccassini e i difensori dell’ex premier, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo. Il procuratore aggiunto ha parlato davanti al collegio della quarta sezione penale (presidente Giulia Turri) di “strategie dilatorie” da parte della difesa Berlusconi per arrivare “alla campagna elettorale” e, in sostanza, rimandare la sentenza a dopo il voto. Ruby Rubacuori, che non sapeva forse dell’udienza, venuta a conoscenza dello scontro infiammatosi in aula, ha deciso di contattare il difensore.

Si è detta “dispiaciuta” perché, a suo dire, avrebbe aspettato tanto (“due anni”) per essere convocata come teste e non si immaginava che per un viaggio succedesse quello che è successo. La marocchina ha spiegato anche di essere partita per il Messico con il suo compagno e la sua bambina a fine novembre e che rientrerà in Italia a gennaio, ma non ha precisato la data.

Il legale ha quindi subito comunicato le informazioni alla sezione di polizia giudiziaria, diretta da Marco Ciacci, che era stato incaricato dai giudici delle ricerche. A questo punto Ruby non riuscirà a essere in tribunale lunedì prossimo, 17 gennaio, data per la quale era stata nuovamente chiamata dai giudici. L’avvocato le ha chiesto di inviarle nei prossimi giorni almeno i documenti sul viaggio (il biglietto aereo, per esempio) per giustificare l’assenza.

Il collegio dovrà decidere se tagliare la sua testimonianza da persona offesa del presunto reato di prostituzione minorile – che avevano definito “né superflua né irrilevante” – o attendere che rientri a gennaio. Già il 12 novembre scorso, però, sui media era uscita la notizia che la difesa di Berlusconi voleva sentire la marocchina come teste e che l’avrebbe convocata per il 10 o per il 17 dicembre. La partenza per il Messico sarebbe dunque, stando alle parole della stessa Ruby, successiva.

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