Ruby assente in aula. Boccassini: “Berlusconi vuole regolarsi per elezioni”

di Redazione

 MILANO. “Questa è una strategia per dilatare i tempi del processo per arrivare alla campagna elettorale”.

Lo ha affermato il procuratore aggiunto Ilda Boccassini nel corso dell’udienza del processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi, dove l’ex premier è imputato per corruzione e prostituzone minorile. Ruby oggi non si è presentata a testimoniare senza documentare il motivo dell’assenza.

“Ho cercato di mettermi in contatto con la ragazza, ma il suo cellulare è staccato e anche quello del suo ragazzo, lei mi ha mandato un sms per dire che è all’estero ma non ho la documentazione di questo viaggio e non so quando tornerà”, ha detto l’avvocato Paola Boccardi, legale di Ruby, spiegando l’assenza della giovane, citata dalla difesa dell’ex premier. Il legale ha chiarito che non può dire se la ragazza riuscirà ad essere in aula il 17 dicembre.

I giudici. L’esame della teste Ruby nel processo a circo di Silvio Berlusconi “non è superfluo nè irrilevante”. Così i giudici della IV sezione penale di Milano hanno deciso di riconvocare in aula la giovane marocchina per il prossimo 17 dicembre e nel frattempo di fare eseguire dalla polizia giudiziaria ricerche per rintracciarla “anche acquisendo notizie dalla famiglia d’origine e dal suo compagno”. Il collegio, presieduto da Giulia Turri, ha respinto la richiesta del pm Boccassini di dichiarare “decaduta” la teste Ruby (ossia di non sentirla più).

I giudici hanno però spiegato che la citazione della marocchina da parte della difesa è avvenuta “correttamente”, anche se poi la ragazza non ha giustificato in alcun modo il motivo della sua “assenza” di oggi. L’esame della marocchina, in ogni caso, secondo i giudici, “non è superfluo nè irrilevante”. Per questo è stato dato l’incarico alla sezione polizia di polizia giudiziaria, diretta da Marco Ciacci, di ‘eseguire le ricerche’ della ragazza in modo da capire in quale ‘località al momento non precisata’ si trovi, anche “acquisendo notizie dalla famiglia d’origine e dal compagno”.

Il presidente Turri ha spiegato, infatti, che non bisogna lasciare “nulla di intentato”. Quindi, il processo è stato aggiornato al 17 dicembre con la riconvocazione della teste.

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