Regionali Lazio: si vota il 10 e 11 febbraio

di Emma Zampella

Renata PolveriniROMA. Renata Polverini ha firmato il decreto: per le elezioni della Regione Lazio si voterà il10 e 11 febbraio.

Contestualmente al decreto è stato stabilito che la composizione del prossimo consiglio regionale sarà di 50 consiglieri di cui 10 eletti nel cosiddetto listino della presidente. È stato quindi ridotto di 20 unità il numero dei consiglieri, che oggi sono 70. In questo modo la governatrice “ha ottemperato alla sentenza del Consiglio di Stato” che le imponeva di indire le elezioni entro 5 giorni.

La decisione circa la date delle elezione per il consiglio regionale del Lazio è maturata dopo una lunga disputa. Con le festività di Natale, le operazioni di raccolta delle firme e presentazione delle liste sarebbero state complicate se si fosse fissato il voto in una data antecedente, come il 27 gennaio o il 3 febbraio, optando per una soluzione più semplice: spostare le elezioni al 10 3 11 febbraio. La Polverini si era dimessa lo scorso 27 settembredopo lo scandalo Fiorito che ha travolto il consiglio regionale del Lazio.

Venerdì sera sono arrivate le dimissioni dell’assessore Aldo Forte (Udc), ormai ex esponente della giunta Polverini che aveva le deleghe alla Famiglia e al Sociale. “Ho consegnato ufficialmente le mie dimissioni da assessore alla presidente”, ha scritto su twitter. Le sue dimissioni erano state annunciate giovedì. Tornando alla data, ieri Gianluigi Pellegrino, l’avvocato del Movimento per la difesa dei cittadini che ha presentato il ricorso al Tar, ha commentato: “Aspettiamo di leggere il decreto. Il ministro Cancellieri non può limitarsi a farci sapere cosa ha fatto la Polverini ma in ottemperanza all’ordine del giudice che l’ha nominata come commissario ad acta deve verificare che il decreto emesso da Polverini costituisca esatta ottemperanza alla sentenza”.

Secondo Nicola Zingaretti, candidato Pd alla Pisana “ci sono due sentenze molto chiare. Mi appello affinché tutti le ricordino”. “Ancora un po’ e sarebbe dovuta intervenire l’Onu”, ironizza Nando Bonessio, presidente regionale dei Verdi. In questi giorni la governatrice Polverini ha fatto la spola tra via dell’Umiltà e via del Corso, sede di Città Nuove.

Nei colloqui con Angelino Alfano e Denis Verdini è venuta fuori l’ipotesi di ripresentarsi alla Regione e togliere al Pdl l’imbarazzo di non aver trovato ancora un nome che possa accontentare tutte le correnti. Per la Polverini, però, sarebbe previsto un paracadute: un posto in Parlamento per lei e per 3 o 4 suoi fedelissimi. Un’operazione comunque non semplice, sulla quale una parte del Pdl (quello di tendenza rampelliana) potrebbe anche porre il veto e che, in ogni caso, non garantirebbe automaticamente l’appoggio dell’Udc. Ieri, infatti, dando corso all’annuncio di due giorni fa, sono usciti dalla giunta i due assessori centristi, Luciano Ciocchetti e Aldo Forte.

Il Governodovrà ora valutare la possibilità di accorpare nelle date del 10 e 11 febbraio anche le elezioni in Lombardia e Molise. Il presidente Roberto Formigoni si è detto favorevole all’election day con il Lazio. Per la Regione Molise è ancora più urgente la consultazione elettorale dato che il governo regionale è stato azzerato dall’annullamento delle precedenti elezioni.“Abbiamo notizia della decisione del presidente Polverini ma non ne ho parlato con il ministro degli interni”, ha detto il presidente del Consiglio a proposito delle elezioni Regionali nel Lazio.

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