Primarie, Bersani è il candidato premier. Renzi: “Non è finita”

di Redazione

 ROMA. E’ Pier Luigi Bersani, con oltre il 60%, a vincere il ballottaggio per le primarie del centrosinistra. Sarà lui il candidato premier del centrosinistra alle prossime elezioni politiche.

Lo sfidanteMatteo Renzi è giunto poco sotto il 40%. Il segretario nazionale del Pd ha festeggiato al cinema Capranica di Roma.

Renzi, accertata la sconfitta, èarrivato alla Fortezza da Basso a Firenze dove ha parlato ai suoi sostenitori: “Lui ha vinto e noi no, congratulazioni. Nessun rimpianto. Abbiamo offerto due modelli di centrosinistra. Abbiamo raccontato due diverse idee di Italia: oggi dobbiamo prendere atto che la nostra idea non è stata vincente. Io ho perso. I risultati che pure abbiamo ottenuto non bastano: non eravamo qui per fare una battaglia di testimonianza. Volevamo prendere in mano il governo del Paese e non ce l’abbiamo fatta: abbiamo sbagliato qualcosa. Spero che dopo aver visto un under 40 provarci altri trovino il coraggio di fare altrettanto. Non era l’ambizione di un ragazzetto, come ha scritto qualcuno. Era il voler dare un senso a un sogno, alla nostra tenacia. Non sono riuscito, fuori dalla Toscana, a scrollarmi l’immagine del ragazzetto”.

Poi Renzi ha lanciato un appello al vincitore: “Bersani deve andare a parlare all’Italia che è rimasta fuori dai gazebo. Noi saremo leali. Ma voi, andando a casa, siate orgogliosi di quello che siete riusciti a fare in questi tre mesi. Ne valeva la pena”. Infine, cita Bersani, ma Samuele, il cantante: “E’ sempre bellissima la cicatrice che mi ricorda di essere stato felice”. Ed esorta la platea a continuare a lavorare per una politica nuova: “Questa non è la parola fine”.

Soddisfatto il leader di Sel, Nichi Vendola, tra i candidati al primo turno, che al ballottaggio ha sostenuto Bersani: “Il grande fatto di democrazia, un’onda che ha avuto spinta nell’uscita a sinistra dalla II repubblica, dal berlusconismo. Ci sono state molte domande di innovazione ma alla fine il segno prevalente dell’onda riformatrice va nel segno di un cambio radicale dell’agenda di governo, dell’equità sociale», ha commentato il governatore della Puglia.

Le ultime quarantott’ore prima del ballottaggio erano state caratterizzate da numerose polimiche.Tra Bersani e Renzi, che già si sopportavano a fatica, è calato un gelo siderale nascosto a fatica dalle dichiarazioni di facciata.

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