Niente grazia, ma pena pecuniaria per Sallusti

di Emma Zampella

 Alessandro SallustiMILANO. Niente grazia per Alessandro Sallusti: la sua pena viene trasformata in pena pecuniaria.

A non concedere la grazia è stato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha firmato il provvedimento per il giornalista del “Giornale”, sottolineando la “necessità di una disciplina più equilibrata” sulla diffamazione a mezzo stampa.

La richiesta di grazia al presidente Napolitano era arrivata dal ministro della Giustizia Paola Severino che ha inviato la relativa documentazione fatta pervenire dal legale di Sallusti, Ignazio La Russa. La Procura generale di Milano ha dato parere negativo alla concessione della grazia chiesta da un gruppo di parlamentari al presidente della Repubblica per Alessandro Sallusti.

Il direttore de il Giornale sta scontando ai domiciliari la condanna definitiva a 14 mesi per diffamazione. Il parere della Procura milanese non è comunque vincolante. Il presidente della Repubblica si è limitato a concedere al direttore del quotidianoIl Giornale la commutazione della pena detentiva ancora da espiare nella corrispondente pena pecuniaria (quantificata in 15.532 euro).

La decisione tiene conto dell’avviso favorevole formulato dal ministro della Giustizia a conclusione dell’istruttoria compiuta con l’acquisizione delle osservazioni (contrarie) del procuratore generale di Milano e del parere (favorevole) espresso dal magistrato di sorveglianza.


Sono state anche considerate le dichiarazioni già rese pubbliche dalla vittima della diffamazione. Così come si è preso atto che il giornale sul quale era stato pubblicato l’articolo giudicato diffamatorio dopo la condanna del suo ex direttore ha riconosciuto la falsità della notizia formalizzando con la rettifica anche le scuse.

La decisione di commutare la pena raccoglie altresì gli orientamenti critici avanzati in sede europea, in particolare dal Consiglio d’Europa, rispetto al ricorso a pene detentive nei confronti di giornalisti, fanno sapere.

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