Il capomafia Provenzano ricoverato d’urgenza a Parma

di Mena Grimaldi

 PARMA. Ricoverato d’urgenza all’ospedale di Parma, dove è detenuto in regime del 41bis, il boss di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano.

A riferirlo, sono stati i legali del boss che martedì mattina hanno preso parte all’udienza preliminare del procedimento sulla trattativa Stato-mafia in cui Provenzano è imputato di violenza a corpo politico dello Stato. Udienza alla quale Provenzano doveva comparire in videoconferenza.

Sembra che il boss sia caduto dalla branda mentre dormiva. Per Provenzano i medici parmensi hanno chiesto 15 giorni di prognosi.“Non è la prima volta che Provenzano cade dal letto – racconta il suo legale, l’avvocatoRosalba Di Gregorio– recentemente sono andata a trovarlo in carcere e mi sono accorta che non portava gli occhiali: mi spiegò che era caduto dalla branda e gli occhiali si erano rotti”.

Il 17 ottobre scorso il padrino di Corleone era già stato ricoverato nella sezione detenuti dell’ospedale di Parma. In quel caso Provenzano era stato sorpreso in carcere con altissimi valori della pressione arteriosa. Due giorni dopo, nel referto medico di dimissioni, si appuntava che le condizioni del signor Pagano Bianco, il nome falso con cui il padrino era stato ricoverato, erano migliorate, ma che il paziente riportava un “deterioramento cognitivosu base vascolare”.

Provenzano, dunque, non sarebbe in grado di compiere alcune attività quotidiane e, addirittura, l’avvocato Di Gregorio aveva chiesto al gup Morosini che il suo assistito venisse sottoposto ad unaperizia psichiatricaper accertarne la capacità di stare effettivamente in giudizio in modo cosciente, ovvero capire cosa avviene durante il procedimento.

Il giudice ha accettato l’istanza del legale nominando come periti gli psichiatriRenato Ariattie Andrea Stracciari, che insieme al criminologoFrancesco Brunoe al medico legale Paolo Procaccianti dovranno a questo punto stabilire le reali condizioni psicofisiche di Provenzano. “La settimana scorsa ha impiegato mezz’ora prima di riconoscermi” racconta l’avvocato Di Gregorio.

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