Confindustria: ripresa modesta nel 2014. Pressione fiscale salirà al 53,9

di Redazione

 ROMA. Confindustria migliora la variazione del Pil per il 2012, prevedendo un calo del 2,1% rispetto al precedente -2,4%.

Ma peggiora la stima per il 2013, con una contrazione dell’1,1%, dal precedente -0,6%. E sposta così l’inizio del recupero al quarto trimestre 2013 (+0,2%), dal secondo. Nel 2014 è prevista una “modesta” ripresa: +0,6%.

L’Italia è ancora in recessione, “immersa in una profonda contrazione della domanda interna e della produzione”. È quanto afferma ancora il Centro studi di Confindustria nell’ultimo rapporto sugli scenari economici. E “l’orizzonte è ulteriormente offuscato dall’indeterminatezza dell’esito delle prossime scadenze elettorali”.

Pur in un contesto negativo, la “situazione italiana non è uniformemente scura e ci sono segnali di assestamento”, sottolineano ancora gli econmisti del Centro studi di Confindustria, nell’ultimo rapporto di fine anno, segnalando che l’anticipatore Ocse è “in aumento da due mesi e conferma l’attenuazione della caduta del Pil, prima, e la risalita, poi”. Il Csc indica quindi “per la prima volta da molto tempo” che “i rischi sono più bilanciati: non sono solo al ribasso, ma anche al rialzo. Accanto alle molte fragilità internazionali e interne ci sono elementi che possono funzionare da leva per una ripartenza più veloce nel prossimo futuro”.

“Ovunque spetta alla politica rompere la cappa dei timori e orientare le aspettative verso una nuova stagione di sviluppo”, afferma poi il Centro studi di Confindustria, nel rapporto sugli scenari economici dal titolo “Sulla ripresa la cappa dell’incertezza e della sfiducia”.

La pressione fiscale “rimarrà prossima ai massimi storici e insostenibilmente elevata, specie quella effettiva: 53,9% del Pil nel 2014 tolto il sommerso dal denominatore”, è la stima degli studiosi di Confindustria. Il tasso di disoccupazione raggiungerà l’11,1% a fine 2012 (10,6% in media d’anno) e salirà al 12,2% a fine 2013 (l’11,8% in media d’anno), contro il 10,7% e il 12,5% rispettivamente attesi nel rapporto di settembre. Per il 2014 il tasso sarà pari al 12,4% in media d’anno, che arriva al 13,6% se si includono le ore di cig utilizzate.

“Nonostante la ripresa sia ritardata e lenta, i conti pubblici conseguono di fatto nel 2013 l’obiettivo di pareggio strutturale (-0,2% del Pil al netto del ciclo), grazie al corposo avanzo primario (3,6% del Pil)”. È quanto afferma ancora il Centro studi di Confindustria.

Il Csc evidenzia che il deficit effettivo nel 2014 sarà “ancora” all’1,8%, ma il debito pubblico “inizierà a calare: 121,4%, al netto dei contributi ai fondi europei di stabilità e alla Grecia”.

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