Condannato a tre anni l’allenatore che abusava delle tenniste

di Emma Zampella

 ROMA. Condannato a tre anni di reclusione l’allenatore che violentava delle sue allieve: abusò anche di una minorenne.

Attirava le sue “prede” con l’arma migliore: un torneo prestigioso di tennis che si svolgeva a Roma. Per tutto l’anno le allieve del Vergosa Sporting Club, si allenavano a Como assieme al loro talent scout Vincenzo Minutolo, che nelle trasferte romane abusava di loro.

I casi portati al vaglio del Tribunale sono stati tre anche se solo due sono stati presi in esame in quanto l’ultimo inconsistente di prove. La stagione agonistica in cui tutto ebbe inizio era quella del 2007 – 2008. Una delle tenniste, 20 anni, sembra destinata a percorrere una carriera agonistica luminosa nel panorama nazionale. Ma per emergere è necessario vincere tornei di livello come quello che si gioca ogni anno al circolo sportivo “Tevere Remo”.

E allora su consiglio di Minutolo l’allieva parte alla volta di Roma. Il luogo scelto per trascorrere le notti è la foresteria del centro sportivo del Coni all’Acqua Acetosa, a poca distanza dalla “Tevere Remo”. Ed è qui, nelle stanze che ospitano gli atleti, che Minutolo abusa dell’allieva – secondo l’accusa – costringendola a subire una serie di violenze sessuali ma non riuscendo a stuprarla. Un rapporto non consumato fino in fondo, all’interno di un appartamento in cui alloggiavano, ma aggravato dalla condizione di subalternità che un’allieva ha nei confronti del proprio maestro.

La giovane, scioccata,scappa a Como senza giocare. Ma nell’inverno successivo, stessa sorte e stesso posto, per un’altra allieva, questa volta minorenne. Anche in questo caso dopo pochi giorni la tennista, disperata per i pesanti approcci, fugge e torna a casa, racconta la sua vicenda alle sue compagne, ai genitori e decide di denunciare tutto all’autorità giudiziaria che raccoglie le testimonianze di altre ragazze. I racconti sono simili. All’esame del Tribunale è finito anche un terzo caso di violenza. Ma, secondo i giudici, i fatti non sono stati provati e, così, per questo terzo episodio ha assolto l’allenatore.

L’incubo è finito in un’aula del tribunale di piazzale Clodio alla lettura della sentenza accolta tra lacrime e abbracci, questa la reazione delle ragazze e dei loro familiari: tre anni di reclusione per violenza sessuale oltre all’interdizione da qualunque incarico nelle scuole e nei luoghi frequentati da minori.E dire che il pubblico ministero nella requisitoria aveva richiesto l’assoluzione dell’allenatore 50enne.

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