Perde cappello della mamma morta, lancia appello su Facebook

di Mena Grimaldi

 NEW MEXICO. Si chiama Bridget Hughes, ha 23 anni, vive a Las Cruces, nel New Mexico, e la sua storia sta facendo il giro del web negli Stati Uniti.

Una storia commovente, di quelle che con l’atmosfera natalizia amplia maggiormente il groppo alla gola edalle quale cisi aspetta il lieto fine, magari come dono. Bridget all’età di 7 anni perde la madre per un tumore al seno. Durante i lunghi giorni in cui si sottoponeva alla chemioterapia la donna indossava un cappello marrone per far sorridere quella bambina, facendo finta di essere una protagonista di Indiana Jones.

Quando è morta, Bridget quel cappello l’ha sempre portato con sé, ovunque. Era l’unica cosa della madre, che rispecchiava il suo carattere, ma che, soprattutto, le metteva serenità. Pochi giorni fa, però, la 23enne mentre attendeva l’aereoallo scalodi Phoenix, in Arizona, lo ha perso. Inutili i tentativi fatti all’ufficio oggetti smarriti.

Così la giovane, disperata, si è rivolta alla Rete, tramite Facebook, per trovare quel cappello. Un oggetto dal pochissimo valore commerciale, ma inestimabile sul piano emotivo. “Deve essermi caduto tra l’uscita dell’aeroporto e l’hotel”, ha ascritto Bridget, invitando chiunque l’abbia visto a contattarla. “Ho perso la cosa più preziosa che possedevo. Mi appello al potere dei social media: quel cappello rappresenta lo spirito fiero, goffo, indipendente di quella donna che era mia madre”, conclude il messaggio, accompagnato dal suo volto sorridente con il cappello marrone in testa.

In pochi giorni, l’appello è stato condiviso da più di 220mila persone, soprattutto negli Stati Uniti. La pagina si è riempita di commenti di solidarietà, auguri, incoraggiamenti. Oltre 36mila i “mi piace”. E i media americani stanno facendo da cassa di risonanza. Anche lo staff dell’aeroporto, sempre via Facebook, si è messo in contatto con la ragazza, assicurandole che tutti stanno facendo l’impossibile per ritrovare il cappello: i dipendenti, i volontari, l’ufficio oggetti smarriti.

La giovane non ha ancora trovato il suo cappello, ma è rimasta positivamente “scioccata” dall’incoraggiamento sul social network di migliaia di persone che hanno condiviso la sua storia e ha scritto: “Se non troverò il cappello, sarò triste, ma la mia vita continua e la mia consolazione sarà quella di essere entrata in contato con voi e le vostre storie. Grazie per la gentilezza che avete dimostrato. Sapere che esistono tante persone premurose mi ha fatta sentire molto fortunata”.

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