Abusa di una bimba di 15 mesi fino ad ucciderla: condannato a 33 anni

di Emma Zampella

 LONDRA. Una storia agghiacciante e “che va al di là dell’umana comprensione” così come l’hanno definita i giudici: un uomo ha abusato di una bambina di 15 mesi fino a condurla alla morte.

La notizia arriva dalla Gran Bretagna e ha come protagonista Barry McCarney, 33 anni, condannato all’ergastolo per le violenze e gli abusi condotti sul piccolo corpo della bimba, di appena 15 mesi, figlia della sua compagnia.

A diffondere l’indescrivibile storia, sono state le immagini riprese dalle telecamere dell’Erne Hospital, che nel dicembre di 3 anni fa, hanno immortalato l’uomo che irrompe disperato nell’ospedale portando la propria figlioletta di pochi mesi cercando di rianimarla e riportarla in vita.

Ma già dai primi controlli i medici si accorsero che il racconto dell’uomo non coincideva con ciò che è stato scoperto. La bimba, avendo subito abusi sessuali, si presentava con 21 costole rotte e ferite alla testa che l’hanno, poi, portata alla morte.

L’uomo non era neanche il padre della piccola Millie, era il compagno della madre che lo ha lasciato agire senza farsi troppi problemi. McCarney aveva conosciuto la donna, Rachael Martin, appena tre mesi prima della morte di Millie. La relazione gli aveva consentito di entrare in casa e avere accesso alla piccola, abusando di lei fisicamente e sessualmente fino alla ferita fatale alla testa che la ha portata alla morte.

Dal processo è emersa la storia in tutto il suo orrore. Il medico patologoriscontrò a Millie 21 costole rotte, sette più vecchie, 14 rotte appena dieci giorni prima della morte. Violenze oltre a sadici abusisessuali.

McCarney, nell’udienza del processo,ha provato più volte a scaricare le colpe sulla madre di Millie. Parlando solo attraverso il suo avvocato, ha affermato che la sig.ra Martin non voleva che i servizi sociali venissero coinvolti, perché aveva fatto queste “cose terribili” alla figlia. La sig.ra Martin singhiozzava durante l’udienza perché è stato detto che lei ha autorizzato acconsentendo la morte della figlia attraverso negligenza volontaria.

I parenti diMcCarney hanno gridato che l’uomo è ’innocente’ mentre hanno lasciato l’aula.Nel frattempo la famiglia della sig.ra Martin ha rilasciato una dichiarazione dicendo che la famiglia “ora è in grado di piangere correttamente la morte di Millie grazie al verdetto”.

La giuria, però, ha emesso il suo verdetto: un giudice diDungannon Crown Courtha chiesto 33 anni per i crimini spregevoli commessi dal pedofilo, descrivendo l’omicidio del dicembre 2009 come ‘qualcosa che va al di là dell’umana comprensione.

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