Addio a Don Antonio Belardo

di Redazione

Antonio BelardoCARINARO. Sabato 24 dicembre, alle ore 20, nella clinica Villa Betania di Ponticelli (Napoli) si è spento don Antonio Belardo, parroco di Carinarodal 1989 al 2010.

Don Antonio era nato a Casandrino il 5 novembre del 1936. Dopo gli studi nel seminario vescovile di Aversa e in quello regionale di Salerno, era stato ordinato presbitero il 1 luglio 1962 dal vescovo di Aversa Antonio Teutonico. Fino al 1965 aveva svolto il suo ministero come educatore presso il seminario vescovile di Aversa, per poi essere trasferito nella parrocchia SS Salvatore di Casal di Principe come viceparroco, collaborando con il compianto parroco Vincenzo Caterino.

Nel 1968 monsignor Antonio Cece lo nominava parroco della chiesa di San Nicola ad Aversa dove resterà alla guida della comunità aversana fino al 1989, anno in cui l’allora vescovo Giovanni Gazza lo nominava parroco di Carinaro dopo le dimissioni del compianto monsignor Gennaro Morra. Alla guida della comunità carinarese restava per ventuno anni lavorando intensamente.

Sotto la sua guida pastorale dobbiamo evidenziare la nascita di alcune vocazioni al sacerdozio e all’impegno laicale al servizio della Chiesa di Aversa, come quella di don Giuseppe Marino, attualmente amministratore parrocchiale di San Donato, nel comune di Rignano sull’Arno, nella diocesi di Firenze, don Marco Di Tomassi, diacono permanente, e Antonio Beatolui, accolito istituito della parrocchia di Carinaro. Durante il suo ministero a Carinaro partecipò con gioia alla nomina episcopale di Crescenzio Sepe nel 1992, nel 2001 a quella di cardinale e nel 2006 alla giuda della diocesi di Napoli.

“Tutti dobbiamo dire grazie a don Antonio per quello che ha dato alla comunità carinarese in tutti questi anni, essendo sempre una guida sicura e insegnando a tanti giovani come me a vivere nella semplicità e nell’onestà”, afferma Arturo Formola, che sottolinea: “Ricorderemo di lui sempre quella disponibilità e generosità nell’affrontare ogni problema. Negli ultimi due anni ogni mese mi sono recato da don Antonio a Casandrino insieme agli amici Antonio Beatolui e Nicola Corvino edè stata sempreuna vera gioia parlare con lui, nonostante la sofferenza della sua malattia. Ringrazio Paolo Compagnone per la sua costante vicinanza e attenzione fino all’ultimo giorno nei confronti del parroco”.

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