Faida Scampia, dagli omicidi alle bombe da guerra

di Redazione

 NAPOLI. Sempre oltre ogni limite la faida di Scampia: dopo gli omicidi, l’ultimo addirittura nel cortile di una scuola materna, ora compaiono le bombe usate nella guerra della ex Jugoslavia.

Una è stata lanciata sabato sera, al centro di una strada, danneggiando nove auto in sosta e provocando il lieve ferimento di due ragazzini. Un altro è stato trovato lunedì mattina in un piazzale deserto: era arrugginito e non è esploso per un difetto meccanico, ma rappresentava sicuramente un ulteriore letale avvertimento.

“Lotto G” per la bomba esplosa, “case celesti” per quella che ha fatto cilecca: in entrambi i casi territori controllati dai “Girati”, una delle due famiglie impegnate nella sanguinosa lotta per il controllo delle piazze di spaccio.

A lanciare gli ordigni sarebbero stati i rivali del clan Abbinante, un cui uomo rimase vittima il 5 dicembre del clamoroso agguato conclusosi con i colpi di grazia esplosi nel cortile di un asilo, mentre i bimbi cantavano per la recita di Natale. Il fatto che gli Abbinante abbiano scelto di rispondere non con l’ennesimo omicidio, bensì usando due bombe (non direttamente contro un bersaglio ma ‘invadendo’ l’enclave rivale) è considerato un segnale da non sottovalutare.

Da non sottovalutare anche il rischio per le potenziali vittime. Non a caso, davanti al lotto G, pochi minuti prima delle otto di domenica sera,un bimbo di9 anni è stato ferito al viso da schegge dei vetri infranti di un’auto. Alcuni pallini metallici della bomba hanno raggiuntouna tredicenne, appena uscita da un vicino supermercato, provocandole contusioni a una gamba e all’addome. Il bimbo guarirà in cinque giorni, la ragazzina in sette: ma l’angoscia, lo choc per essere stati catapultati all’improvviso in uno scenario di guerra sarà molto più difficile da dimenticare.

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