Caserta, usura: fermati imprenditore e collaboratore scolastico

di Redazione

 CASERTA. I carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito, all’alba di mercoledì, un decreto di fermo emesso nei confronti di Angelo Pontillo, 51 anni, imprenditore nel campo del calcestruzzo, e Marco Ricciardi, 52 anni, collaboratore scolastico precario.

I due sono ritenuti responsabili di alcuni episodi di usura aggravata. L’emissione del provvedimento restrittivo è scaturita da un’articolata attività di indagine, diretta e coordinata dalla speciale sezione reati economici, societari e finanziari della procura sammaritana, e sviluppata dai carabinieri della stazione di Macerata Campania mediante riscontri tecnici, servizi sul territorio e penetrante attività informativa che ha consentito di far luce su un’attività usuraria particolarmente virulenta a danno di diversi imprenditori e operatori commerciali di Recale, Capodrise e Grazzanise.

Gli investigatori hanno accertato, in particolare, che i due fermati, legati da chiari cointeressi economici, approfittando dello stato di bisogno degli imprenditori, avrebbero erogato in prestito somme di denaro a tassi oscillanti tra il 7% e il 10% mensile sulle somme prestate.

“La ricostruzione, allo stato solo parziale, della vasta attività usuraria posta in essere dagli arrestati è stata possibile anche grazie alla collaborazione delle vittime (alcune delle quali soggette da anni all’illecita attività di Pontillo e Ricciardi e costrette in alcuni casi a cedere immobili ad estinzione dei debiti contratti) che, individuate a seguito del rinvenimento presso le abitazioni degli indagati di documentazione loro riconducibile, hanno fornito preziose informazioni per accertare l’effettiva natura dei rapporti economici intercorrenti con gli arrestati”, scrive in una nota il procuratore Corrado Lembo, che sottolinea: “La scelta di procedere con tempestività con un provvedimento d’urgenza è stata dettata dall’impellente necessità di interrompere le azioni delittuose ed evitare ripercussioni ai danni delle vittime”.

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