Movida in via Seggio, Sagliocco incontra i residenti e avvia tavolo tecnico

di Antonio Arduino

Giuseppe Sagliocco AVERSA. Movida in via Seggio, il primo cittadino Giuseppe Sagliocco incontra i rappresentanti del comitato dei residenti e arriva la soluzione.

Avevano presentato un esposto, sottoscritto da decine di firme e da rappresentanti di condomini, per segnalare alla Procura della Repubblica, al Prefetto, alle forze di Polizia, oltre che al sindaco, le condizioni d’invivibilità della zona compresa tra piazzetta Lucarelli, via del Seggio, via San Nicola, via Cirillo, via Virgilio, piazzetta San Paolo, piazza Marconi, create dal proliferare di bar, pub, ristorantini e pizzerie frequentati quasi quotidianamente da centinaia di giovani fino a notte inoltrata chiedendo un intervento immediato.

“Il sindaco, dimostrando la massima disponibilità, dopo averci ascoltato, ha condiviso le nostre preoccupazioni e si è impegnato a valutare la possibilità di concretizzare quanto gli abbiamo proposto per risolvere le problematiche della zona, salvaguardando sia i diritti degli operatori commerciali sia quelli dei residenti”, dice Antimo Castaldo, ex assessore alla viabilità e candidato sindaco alle elezioni di maggio, presente all’incontro in qualità residente e firmatario dell’esposto.

“Il primo cittadino – continua Castaldo – si è impegnato a dare vita ad un tavolo tecnico, al quale sarà presente uno dei componenti del comitato, per valutare l’applicabilità delle nostre proposte che potrebbero risolvere in maniera completa e soddisfacente la problematica”.

Tra questa c’è l’istituzione di una zona a traffico controllato nell’intera area segnalata nell’esposto, L’applicazione dei vincoli previsti dalla legge in materia di liberalizzazione per la tipologia di attività presenti, Il blocco del rilascio delle licenze e delle autorizzazioni necessarie a dare vita ad attività uguali, simili o equivalenti a quelle già esistenti, motivato dalla saturazione del settore nella zona che avrebbe raggiunto livelli così alti da non garantirne più la vivibilità, l’igiene, la sicurezza, l’ordine e la quiete pubblica, toccando anche livelli di inquinamento acustico tali da cancellare il diritto al riposo notturno. Controlli sistematici delle forze di polizia, mirati rilevare la reale rispondenza delle licenze e delle autorizzazioni rilasciate alle attività che vengono svolte di fatto dagli esercizi presenti.

L’accertamento dell’esistenza e dell’adeguatezza degli impianti di insonorizzazione, compatibili con il tipo di licenza o autorizzazione dell’impresa. L’imposizione del divieto di occupazione del pubblico a mezzo di tavolini e sgabelli onde garantire la normale percorribilità delle strade e l’accessibilità dei passi di entrata alle abitazioni e ai garage dei residenti. Infine, la regolamentazione degli orari di chiusura che non vadano oltre la mezzanotte per evitare disturbo alla quiete pubblica.

“L’applicazione di queste norme, alcune delle quali sono previste dalle leggi dello Stato. consentirebbe di riportare alla vivibilità l’area indicata nell’esposto senza nulla togliere ai giovani e agli esercenti, secondo il comitato, ma anche il sindaco ne è sembrato convinto. Adesso non ci resta che aspettare”, conclude Castaldo.

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