Barriere architettoniche, disabile costretto al “fai da te”

di Antonio Arduino

Ciro LavagnaAVERSA. Barriere architettoniche, per legge si abbattono e per farlo si può accedere a contributi specifici, erogabili, su richiesta, ai disabili aventi diritto, attraverso le amministrazioni comunali in applicazione della legge 13 del 1989 …

… che ha introdotto la possibilità di ottenere finanziamenti per l’eliminazione di barriere architettoniche negli edifici privati. E’ quanto ha fatto Ciro Lavagna. Invalido al 100 per cento, perché affetto da sclerosi laterale amiotrofica che gli rende difficile ogni attività muscolare, ha avuto necessità di eliminare la barriera che impediva l’accesso alla sua abitazione. Millesettecento euro di spesa regolarmente fatturati e richiesti all’amministrazione municipale, dopo aver fatto eseguire il lavoro, come per legge. Era il 10 novembre 2008. Ad oggi il finanziamento, destinato a coprire la somma che ha anticipato, ancora non è arrivato.

“Abbiamo sollecitato più volte l’ufficio assistenza – racconta la moglie, Pina Barbato- ma non c’è stato niente da fare”. “La sola risposta che ci è stata data ogni volta,dal responsabile comunale del settore è – ricorda – non ci sono soldi”. “Eppure – commenta – i soldi si sprecano per contributi di ogni genere. L’ha fatto l’amministrazione passata, lo fa quella di oggi”.

“Certo, ogni volta che ne concedono trovano la giustificazione adatta. Ma per i disabili dicono solo che non ci sono soldi, sia se si tratta di assistenza materiale sia se si tratta di fondi per abbattere le barriere. In cambio si crea una consulta dedicata ai diversamente abili che in pratica non serve a niente, se non risolve i problemi che complicano loro la vita”, conclude Pina, sperando che finalmente qualcun decida di firmare il mandato di pagamento.

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