Puc, ‘Teverola Avanti’: “Pacco unico alla comunità”

di Redazione

 TEVEROLA. Bisognerebbe spiegare a qualcuno che Puc è l’acronimo di piano urbanistico comunale e non di “pacco unico alla comunità”.

Dopo mesi di inascoltati appelli al naturale e democratico confronto nell’esclusivo interesse di tutti i teverolesi, il sindaco in data 08/11/2012 ha inviato un invito ad alcune associazioni per un cosiddetto incontro/confronto.
Forse si vuole correre ai ripari, dopo la visione delle osservazioni al Puc, nelle quali, da più lati, viene denunciata la mancata approvazione del preliminare con il coinvolgimento obbligatorio di tutte le associazioni e organizzazioni del settore? Forse si vuole rimediare visto che non è mai esistito un dibattito, una consultazione, un confronto con chicchessia a riguardo?
Tra le numerose anomalie evidenziate, una su tutte è la dichiarazione riportata nel rapporto ambientale: “nella fase di redazione del puc sono state attivate iniziative informative tipo dibattiti, consultazioni, raccolte istanze tese a coinvolgere i cittadini, associazioni e operatori”. Tutto rigorosamente falso.
E non è un caso se in quasi tutte le osservazioni presentate, si chiede di annullare/revocare la delibera n. 77 del 30/7/2012 relativa all’adozione del puc. Si comprenderà che non si può chiedere all’agnello di scrivere il menù pasquale, perché cercherà sempre di buttarla sul vegetariano, ma il sindaco dovrà necessariamente ritornare al punto di partenza: questo puc, pensato, realizzato e adottato come se fosse un fatto di una ristretta oligarchia, piuttosto che lo strumento di riscatto e sviluppo di un’ intera popolazione, è un “pacco” a tutta la città di Teverola.
Nelle osservazioni presentate da questo gruppo consiliare, sono state rappresentate questioni di merito che, oltre a danneggiare tutto il territorio, comprometteranno inevitabilmente l’esito del nuovo strumento urbanistico. In data 3 settembre 2012, il nostro gruppo ha chiesto in maniera vana una copia conforme della delibera del Puc con tutti gli allegati. Il risultato?
Ad oggi non si è ricevuto nulla, se non due copie diverse tra loro di un importante allegato. La pubblicazione degli atti sul sito sarebbe stata sufficiente se fosse stato tutto in ordine, ma non è questo il caso. Il regolamento n. 5 del 4/8/2011 in merito alla redazione del puc, prevede la costituzione di un ufficio di piano che coordini in maniera trasparente tutte le attività, ma anche questo al Comune di Teverola non è stato mai costituito.
L’architetto Botti sarà sicuramente un valido professionista, ma non si è mai visto in comune, o meglio non si è mai presentato in un confronto a porte aperte circa l’attività per la quale è stato incaricato, eppure il compenso di € 45.000 serviva anche per questo. Ora è il momento di indignarsi e non di rassegnarsi. Se non si è ritenuto opportuno coinvolgere il consiglio comunale dei ragazzi, nato appena lo scorso maggio (solo dopo sollecitazioni da parte di questo gruppo), se non si è reso necessario invitare i cittadini di Teverola a decidere su un tema che li riguarda da vicino, se non ci si è impegnati affinchè si prendesse coscienza insieme di come disegnare il proprio territorio e di cosa far diventare Teverola per i prossimi cinquant’anni, allora cosa pensare? Che forse il coinvolgimento si doveva favorire solo una volta che i giochi erano fatti? Solo quando tutto era già stato deciso?
No, noi non ci stiamo, non ci volteremo dall’altra parte e non ce ne staremo a guardare inermi. Di mezzo c’è il futuro di tutti i figli di Teverola e questa volta, dinanzi all’ennesimo tentativo di arrecare danno al territorio, l’epilogo sarà ben diverso.
I consiglieri comunali di “Teverola Avanti”
Dario Di Matteo
Maurizio Di Chiara
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