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SANTA MARIA CV. La strumentalizzazione del disagio dei residenti nel Parco Schiavone da parte del consigliere comunale Fabio Monaco è, per non dire peggio, assolutamente demagogica.
Il collega Monaco, infatti, ha dimenticato le origini della vicenda, che risalgono alla delibera di consiglio comunale numero 36 del 19 giugno 2009 con la quale fu approvata lindividuazione dei beni immobili comunali da alienare, proposta dalla giunta guidata allepoca dal sindaco Giudicianni. Si badi bene: qui non si discute la validità di quella delibera, le cui motivazioni ritengo giuste e doverose. Lalienazione dei beni immobili non strumentali allesercizio delle proprie funzioni istituzionali è infatti, oggi come allora, corretta dal punto di vista della gestione ottimale delle risorse comunali. Quella che è in discussione oggi è la spudoratezza del consigliere Monaco che si finge paladino dei meno abbienti, quando almeno in questa circostanza non ne ha alcun diritto. E stato proprio lui, insieme alla giunta Giudicianni e al consiglio comunale dellepoca (ricordo, ancora una volta, che stiamo parlando del 2009), a dare il via libera alla vendita del Parco Schiavone. La sua imboscata durante lultima seduta di consiglio comunale, oltre tutto, è irrispettosa delle più elementari regole di civiltà, regole che evidentemente il consigliere Monaco è abituato a calpestare con una leggerezza che rasenta il mancato rispetto nei confronti delle istituzioni democratiche. Carmine Munno, consigliere comunale I sammaritani