Terreni, Nazzaro: “Risolto problema vecchio di un secolo”

di Redazione

 MONDRAGONE. Su proposta dell’assessore al Patrimonio, Francesco Nazzaro, la Giunta comunale, presieduta dal sindaco Giovanni Schiappa, ha approvato all’unanimità due importanti delibere inerenti il patrimonio comunale.

La prima è la proposta al Consiglio comunale di disporre l’affrancazione dei terreni gravati da livelli, censi e canoni, prevedendo un riscatto pari a 15 volte il Reddito Dominicale. La seconda riguarda invece l’individuazione delle quote di proprietà di fondi che saranno oggetto di dismissione dal prossimo anno.

“Con l’affrancazione dei censi, livelli e canoni, risolviamo un problema vecchio di oltre un secolo. – commenta l’assessore Nazzaro – Dopo l’Unità d’Italia i Savoia fecero in modo che le terre demaniali appartenenti ai Comuni potessero essere coltivate da tanti piccoli agricoltori, a fronte del pagamento perpetuo di un censo o di un canone. Dopo oltre un secolo ci troviamo di fronte ad un grave problema. Molte di queste terre, che all’Ente non servono più, risultano catastalmente gravate da censi e livelli e quindi non possono essere oggetto di alcun investimento. Con la proposta fatta al Consiglio comunale consentiamo a tanti agricoltori di poter riscattare il terreno coltivato da decenni e al Comune di Mondragone di incamerare risorse. Si tratta di una decisione epocale che consente di dare una spinta fortissima alla nostra agricoltura. Infatti in presenza del livello non è possibile stipulare alcun atto pubblico e quindi non è possibile beneficiare di alcun prestito o finanziamento”.

Con la seconda delibera, la Giunta comunale ha individuato tutte le particelle catastali ubicate lungo la fascia costiera che intercorre da Sessa Aurunca e fino all’Agnena che saranno oggetto di vendita all’incanto.

“La dismissione del patrimonio non più strumentale alle funzioni dell’Ente è un obbligo di Legge. – commenta il sindaco Schiappa – In tal modo non solo risolleviamo le casse dell’Ente, ma consentiamo a tanti operatori balneari di poter chiudere e sanare situazioni che sono in essere da decenni. Con queste alienazioni, consentiamo a tanti nostri cittadini di poter attivare piani di investimenti e di sviluppo, dato che saranno proprietari certi dei luoghi dove vogliono operare”.

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