Discarica Cantarella: Graziano interroga il ministro Clini

di Redazione

GrazianoMONDRAGONE. Il circolo Pd di Mondragone si è reso promotore di un costruttivo dibattito tecnico/politico legato al recupero ambientale del territorio mondragonese: “Dal Recupero Ambientale al Futuro della Nostra Città”.

In tale occasione è stato denunciato per mezzo di un documento fotografico, lo stato di abbandono totale in cui versa la discarica “Cantarella”, stracolma di rifiuti ad alta tossicità come l’amianto, con presenza di percolato, residui chimici di vario genere e ingombranti industriali. La manifestazione ha visto una partecipazione numerosa di larga parte della cittadinanza a dimostrazione di quanto forte sia la preoccupazione sulle tematiche ambientali, intimamente legate alla salute dei cittadini. Oggi la “Cantarella” diventa un caso di interesse Nazionale, in quanto il deputato Stefano Graziano interroga il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, invocando un Intervento Ministeriale a tutela della salute pubblica.

Testo completo dell’Interrogazione Parlamentare

Interrogazione a risposta in Commissione

Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Per sapere – premesso che:

la discarica in località Cantarella, ai piedi del Monte Petrino, nel comune di Mondragone, in provincia di Caserta, è la rappresentazione evidente di come la cattiva gestione sia il presupposto di un grave danno ambientale e i numerosi incendi che si sono susseguiti nel tempo rischiano di farla diventare una vera e propria bomba ecologica;

il sito di trasferenza per i rifiuti solidi urbani è stato previsto con delibera di giunta comunale del 16 aprile 2004, n. 123, all’interno di una vecchia cava montana dismessa, a ridosso di un’area di grande interesse archeologico, il Parco Archeologico dell’Appia Antica, su un terreno preso in fitto dal Comune. In fase di realizzazione le norme di sicurezza predisposte hanno previsto la realizzazione di una geo-membrana per difendere il terreno dal contatto con i rifiuti e un sistema di aspirazione del percolato, liquido scaturente dall’immondizia, per dirigerlo verso delle cisterne ed evitare che penetrasse nel terreno, inquinandolo;

al momento dell’apertura tuttavia si sono verificate le prime difficoltà. L’Azienda Sanitaria Locale interessata e l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Campania hanno dato parere negativo all’apertura del sito, ritenuto inadeguato allo scopo. Ciò nonostante, l’amministrazione comunale ha ritenuto che si potesse procedere;

da quando è stata aperta, la discarica è stata interessata da diversi incendi, che hanno lesionato la membrana e buona parte dell’impianto di aspirazione, e da continui sversamenti di immondizia anche dopo gli incendi. Questa situazione è stata oggetto di denunce, documentate anche da fotografie scattate dai residenti della zona, prima e dopo gli incendi;

dalla documentazione è possibile osservare come cumuli di immondizia di ogni tipologia (materiale di risulta, carcasse di auto, copertoni, elettrodomestici, materiale eternit) siano stati coperti da uno strato di terriccio e altri si trovano fuori della membrana di protezione. Resta incerto il funzionamento dell’impianto elettrico funzionale all’attivazione del sistema di aspirazione del percolato;

le ispezioni e i sopralluoghi delle autorità sanitarie competenti, successive alle denunce, hanno evidenziato ancora una volta l’assoluta inidoneità del sito. Successivamente, la magistratura ne ha predisposto la chiusura e il sequestro. Nel 2010 l’amministrazione comunale ha avviato, senza esiti, iniziative preliminari e funzionali alle operazioni di svuotamento e bonifica del sito di stoccaggio temporaneo. Attualmente il sito si trova in uno stato di abbandono totale, accessibile a tutti, privo di un cancello che ne possa vietare l’ingresso o di un cartello che ne segnali il pericolo;

non si comprendono le ragioni della inosservanza del parere negativo delle autorità sanitarie competenti all’atto dell’apertura della discarica che ha messo a rischio la salute del territorio e dei suoi cittadini;

non si comprendono neppure le ragioni per le quali l’organo preposto al controllo del funzionamento della discarica sia lo stesso che ha realizzato e gestito la discarica. La sovrapposizione delle due figure di soggetto controllore e soggetto controllato lasciano insoluta la questione sulla imparziale garanzia circa il funzionamento dell’impianto realizzato per sversare il percolato nelle cisterne e la sua efficienza;

non vanno sottaciuti poi i danni dell’ingente quantità di diossina e dei fumi tossici, sprigionatisi dai continui incendi, alle coltivazioni e ai pascoli, alla comunità, alla sua salute e alla sua economia. Questi elementi insieme all’aria mefitica della discarica hanno trasformato un sito che in un recente passato ha ospitato un importante evento culturale, Teatri di Pietra, in un’area di fuochi e veleni;

considerato che il degrado ambientale e lo stato di abbandono del sito continuano a deturpare un’area che, per la sua valenza archeologica, dovrebbe invece essere valorizzata e riqualificata sotto il profilo paesaggistico e culturale;

considerato che il sito è censito tra quelli potenzialmente contaminati nell’ambito del Sito di Interesse Nazionale (SIN) “Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano”, come da Allegato 4, Tabella 4.2, del Piano Regionale di Bonifica dei Siti inquinati della Regione Campania, adottato con deliberazione di giunta regionale n. 387 del 31 luglio 2012. Su di esso non è stata avviata alcuna procedura operativa prevista a norma dell’articolo 242 del decreto legislativo n. 152 del 2006, anche perché la colpevole e discutibile gestione del sito non ha comportato finora né l’individuazione dei responsabili dell’inquinamento, né tantomeno la messa in atto di interventi manutenzione alcuna ovvero di sicurezza sanitaria e ambientale che prevenissero l’ulteriore contaminazione del territorio;

per il sito in parola è evidente l’inattuazione delle previsioni a norma dell’articolo 250 del decreto legislativo n. 152 del 2006 e la necessità di un intervento ministeriale urgente a norma dell’articolo 252 del medesimo provvedimento-:

quali iniziative e misure urgenti il Ministro interrogato intende intraprendere, anche in collaborazione con le istituzioni locali e gli organismi interessati ai fini della bonifica, allo scopo di garantire quanto prima la riqualificazione del sito in località Cantarella e di ridurre le esposizioni della comunità interessata agli inquinanti ambientali.

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