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MADDALONI. Da alcuni giorni sono iniziati da parte dellamministrazione i controlli per verificare se i residenti stanno eseguendo in maniera corretta la raccolta differenziata dei rifiuti.
Sono state riscontrate anomalie soprattutto per quanto riguarda la differenziazione in molti, ad esempio mettono insieme vetro e allumino non seguendo il corretto utilizzo dei sacchetti a seconda il tipo di rifiuto, e anche sugli orari e i giorni di conferimento. Unoperazione questa che non vuole sicuramente essere vessatoria ma solamente un deterrente e un richiamo al rispetto delle nuove regole. Se le regole valessero per tutti, compresa lamministrazione. Amministrazione che deposita nella zona di Via Santa Fede tonnellate di rifiuti del protocollo Astir chiusi in appositi sacchi chiamati Big Bag, rimuovendoli solo dopo alle nostre denunce ed ancora non si è a conoscenza di dove sono stati smaltiti. Certo che il cittadino maddalonese non ha tutta la colpa. Una buona amministrazione se vuole raggiungere degli obiettivi investe soprattutto sullorganizzazione disputando degli incontri con la cittadinanza (non a spot), facendo una seria campagna informativa e attivando più punti informativi dove il cittadino si può recare e chiedere tutte le delucidazioni possibili e non facendo mancare comè avvenuto, i sacchetti per la raccolta. Soltanto in questo modo come si può comprendere si arriverebbe a una percentuale di raccolta differenziata ben più alta dellattuale scarso 37%. Percentuale che mette a repentaglio il settore ecologia con lavvicinarsi del 2013, anno in cui scatterebbe il commissariamento per mancato raggiungimento del 65%. Tali obiettivi devono servire a riciclare il più possibile per tutelare la salute dellambiente e di noi tutti. Facendo in breve tempo ottenere gli stessi entusiastici risultati cui già altre realtà italiane, sono arrivate con il porta a porta. Riciclare significa vantaggio economico. Ma si rimane dellidea che la cittadinanza tutta già sia informata di cosa fare e si tralasciano le forme più semplici per investire coloro che ancora non hanno compreso la necessità della differenziata. In tutto questo vi è da dire che non fa buon gioco allattuale amministrazione. Anzi, laffannarsi dellassessore Bove nellannunciare continuamente sul social network di aver multato cittadini che ancora oggi non sanno di attenersi alle regole, da tanto di superficialità dindagine. Si vuole ricordare che la chiusura dellisola ecologica in Via Feudo che da sempre ha rappresentato un servizio importante per le famiglie di quella zona e non solo, ha accentuato il rallentamento della crescita della percentuale e che tanti rifiuti si sono ritrovati abbandonati ai bordi delle strade, nei terreni, o nei luoghi più disparati. Via Feudo era uno dei pochi luoghi sul Comune di Maddaloni ad avere questo servizio, ma con la lunga distanza dallattuale isola ecologica fa si che il cittadino disperato dai rifiuti li depositi dove si trova. In più occasioni si è cercato di far capire che una sola isola ecologica ubicata in Via Napoli non bastasse, e che la chiusura in quella zona avrebbe condizionato lintera filiera della differenziata. In considerazione di questi dinieghi, noi di Civitas abbiamo abbozzato anche un progetto e individuato una possibile area in cui potrebbe essere realizzata una nuova isola ecologica che abbraccerebbe laltro versante maddalonese. Progetto che purtroppo non sarà considerato per motivi politici. Ho sempre sostenuto che le autorità competenti avrebbero dovuto far riaprire questisola, anziché vedere i rifiuti abbandonati dappertutto. Sindaco Cerreto, scaricare le proprie inefficienze e incapacità della gestione odierna della raccolta dei rifiuti sugli altri (vedi caso condomini), dimostra che l’attuale amministrazione di centrodestra non è capace di gestire nemmeno l’ordinario. Quello spazio, poteva essere gestito con intelligenza, se si voleva evitare il flop della raccolta differenziata. La politica degli annunci e dei proclami non aiuta la città, Maddaloni ha bisogno di altro è non di denunce alla Procura, ma di solide iniziative volte alla tutela del bene comune e ambientale. I nostri rifiuti possono inquinare la terra, lacqua e laria; oppure diventare nuove materie prime. Sta a noi decidere se sprecare o rispettare lambiente perché ciascuno di noi è responsabile di ciò che produce e dunque del proprio futuro.
Alessadro Cioffi, presidente di Civitas è