Trovati i resti di Lea Garofalo, la collaboratrice di giustizia

di Mena Grimaldi

 MONZA. A lungo hanno cercato il corpo di Lea Garofalo, ma dopo due anni di esito negativo delle ricerche gli inquirenti avevano anche pensato fosse stata sciolta nell’acido.

Invece, mercoledì la scoperta dei resti carbonizzati in un campo della Brianza. La donna, collaboratrice di giustizia, era scomparsa nel 2009. Per la sua sparizione e omicidio sono state condannate sei persone, tra i quali l’ex marito e il fidanzato della figlia.

Insieme al corpo della donna sono stati ritrovati alcuni oggetti che ne rivelerebbero l’identità, ma per la certezza definitiva si attende ora l’esame del Dna.A marzo i sei indagati per la morte di Lea Garofalo erano stati tutti condannati all’ergastolo. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti la donna era stata fatta arrivare dal marito dalla Calabria a Milano assieme alla figlia 17enne, Denise, con la scusa di dover parlare del futuro della ragazza.

La giovane era poi stata fatta allontanare dalla madre con una scusa: l’appuntamento per ritrovarsi doveva essere alle 23 alla stazione Centrale, dove avrebbero dovuto prendere un treno per tornare a casa.Lea Garofalo però non arrivò mai: nel frattempo era stata infatti rapita dal marito aiutato dagli altri indagati, torturata per farle dire cosa aveva raccontato alla polizia e poi uccisa.

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