Stragi di mafia, preso uomo che portò tritolo per Falcone e Borsellino

di Redazione

 FIRENZE. L’esplosivo recuperato da Cosimo D’Amato e fornito alla mafia è stato utilizzato per tutte le stragi del 1992, 1993 e 1994: quella di Capaci, quella di via D’Amelio, quelle di Roma, Firenze e Milano.

Lo ha detto il procuratore Giuseppe Quattrocchi. Per gli attentati sarebbero stati utilizzati fra i 1.280 e i 1.340 kg di esplosivo. Gli agenti della Dia di Firenze hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di D’Amato, 57 anni, pescatore di Santa Flavia, piccolo centro sul mare del palermitano. E’ ritenuto responsabile di aver fornito ingenti quantitativi di tritolo. L’ordinanza è stata emessa dal gip di Firenze Anna Favi.

“Non ci fermeremo mai nella ricerca di altri eventuali concorrenti nelle stragi mafiose, di qualsiasi livello e natura, da chiunque portata avanti e in qualsiasi forma. Non ci fermeremo mai – ha ribadito Quattrocchi – nei confronti di chiunque si è prestato a commettere quei delitti, anche solo nella loro ispirazione e agevolazione”.

D’Amato è cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, condannato per le stragi mafiose del ’92. Ad accusare il pescatore è stato il neo collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, ex uomo di fiducia dei boss di Brancaccio.

D’Amato avrebbe recuperato e fornito il tritolo alla mafia fin dalla primavera del 1992. Per le stragi venne usato del tritolo recuperato in mare da residuati bellici. Il tritolo sarebbe stato poi utilizzato dal comando mafioso per numerose azioni, dalla strage di via Fauro a Roma del 14 maggio 1993 al fallito attentato all’Olimpico del 23 gennaio 1994.

Le contestazioni della procura di Firenze si riferiscono alle stragi di Firenze, Roma e Milano degli anni 1993-1994, ma anche per la strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e per quella di via D’Amelio dove furono uccisi Paolo Borsellino, il caposcorta Agostino Catalano e gli agenti Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

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