Sallusti rifiuta i domiciliari: “Arrestatemi”

di Emma Zampella

Alessandro SallustiROMA. Alessandro Sallusti, ottenuti i domiciliari, vuole il carcere: arrestatemi.

Il suo appello arriva a seguito dell’istanza con cui la Procura del capoluogo lombardo ha chiesto l’espiazione della pena fuori dal carcere per il direttore de “Il Giornale”.

Il direttore delGiornale è stato condannato in via definitiva a 14 mesi per diffamazione. Ma Sallusti preferirebbe andare in carcere visto che per il momento non gli sono stati assegnati i normali arresti domiciliari. Il giornalista al momento infatti non può lavorare e portare avanti il suo quotidiano. Nei prossimi giorni, Sallusti potrà tuttavia chiedere allo stesso giudice della sorveglianza di poter recarsi sul posto di lavoro e continuare a svolgere la sua professione.

Nell’istanza del procuratore Bruti, accolta dal magistrato, si sosteneva che la posizione di Sallusti potesse soddisfare i requisiti richiesti in quanto la pena che deve scontare è inferiore ai 18 mesi, non sussiste pericolo di fuga e il domicilio scelto, cioè la casa dove vive con la compagna nonché parlamentare del Pdl Daniela Santanchè, è idonea.

“Rifiuto la sentenza ma come cittadino italiano ne prendo atto e chiedo di essere mandato in carcere”, ha detto Sallusti in conferenza stampa. “Non voglio sottrarmi alla pena, chiedo a Bruti Liberati di applicarla. Io sto al giornale, venite a prendermi”.

E ancora, rivolto al capo della procura: “Lo supplico, mi mandi i carabinieri oggi pomeriggio e mi traducano in un carcere. Se così non fa si rende lui responsabile del mio reato di evasione. Io mi sono preso le mie responsabilità e non mi sottraggo alla pena. E’ impossibile che la magistratura continui a comportarsi in questo modo senza mai pagare”.

“O dicono – ha spiegato – che non sono un delinquente abituale oppure mi mandino in carcere. Le scorciatoie della magistratura per pulirsila conoscenza non mi stanno bene”.Nel frattempo la direzione del quotidiano è stata affidata a Nicola Porro che ha accettato anche con il bene placito di Sallusti che ha dichiarato: “Il Giornale resta in buone mani a prescindere da quello che succederà”.

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