Primarie Pdl, Berlusconi: “Aspettatevi sorprese”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Come mi si attribuisce la capacità di estrarre conigli dal cilindro penso che stavoltasarò capace di estrarre un dinosauro. Le primarie si fanno per individuare il migliore tra noi per essere candidato alla guida del Paese. Aspettatevi sorprese”.

Sono queste le parole di Silvio Berlusconi che, dopo l’Ufficio di presidenza, ha annunciato che le primarie del Pdl si faranno. L’ex premier ha, inoltre, smentito le voci su una possibile lite tra lui e Angelino Alfano.

“Voglio bene ad Angelino come a un figlio. Nessun contrasto”, ha detto Berlusconi. La mia idea, ha spiegato, era quella “di far votare gli iscritti del Pdl attraverso dei call center nell’arco di 10-12 giorni. Poi Alfano ha ritenuto che le primarie in più di cento città potessero essere utili per richiamare i nostri elettori”.

Durante la conferenza stampa, Berlusconi ha poi smentito le voci che lo danno, da tempo, ormai disinteressato al Pdl e al lavoro per una sua lista. “Mai pensato a una mia lista, mi è sempre stata attribuita da certi media”. “Le primarie – ha detto – sono uno strumento per individuare il migliore tra noi per essere candidato alla guida del governo. Non faremo la prossima campagna elettorale contro Monti, anche perché lui, come dice, non sarà in campo e sarà per noi controproducente fare campagna elettorale criticando quello che c’è stato”.

Tuttavia, il Cavaliere ha sottolineato come il distacco dei cittadini dalla politica sia dovuto ad un “disgusto” che deriva “dal fatto che la gentesi è trovata un governo di tecnici al posto di un governo politico”. Berlusconi, dunque, ha dato il via libera alla primarie e ha anche specificato che non appoggerà nessuno dei candidati in campo.

L’Ufficio di presidenza, ha spiegato il Cavaliere, “mi ha lasciato confortato per i tanti interventi a cuore aperto”. “Alla fine abbiamo raggiunto un risultato molto positivo:le primarie del Pdl si faranno, abbiamo approvato una bozza di regolamento e mi è stata demandata la scelta di cinque garanti” che vigileranno su regole e svolgimento della consultazione.

Il Cavaliere ha ribadito la sua “grande fiducia” per la classe dirigente di un partito che può “segnare ancora la storia di questo Paese” e ne ha rivendicato a più riprese “l’orgoglio per quanto fatto in passato”.

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