Fiat: corteo a Pomigliano con lavoratori, studenti e disoccupati

di Redazione

 NAPOLI.Un migliaio di persone, secondo gli organizzatori, si sono radunati a Pomigliano d’Arco per partecipare alla manifestazione organizzata dalla Fiom nella cittadina dove si produce la nuova Panda.

Tra loro, politici, lavoratori, studenti, disoccupati, anziani, ed i 19 cassintegrati della Fiom che dovranno essere assunti nella newco entro il 28 novembre.

Sono il ministro per il Lavoro, Elsa Fornero e l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, i bersagli preferiti dei cori dei manifestanti, oltre il migliaio, secondo gli organizzatori, che stanno sfilando per le strade di Pomigliano d’Arco (Napoli) nel corteo promosso dalla Fiom. Quasi tutti i negozi hanno le saracinesche abbassate. Al corteo stanno partecipando, tra gli altri, i leader di Sel, Nichi Vendola, quello dell’Idv, Antonio Di Pietro, e il segretario della Fiom, Maurizio Landini.

In mattinata, intanto, alcune centinaia di lavoratori dello stabilimento Fiat, hanno anticipato l’ingresso in fabbrica di quasi due ore per evitare eventuali picchetti da parte dei partecipanti alla manifestazione di oggi. Lo rendono noto gli stessi operai, che hanno sostenuto di aver ottenuto dall’azienda il permesso di entrare in fabbrica prima dell’apertura dello stabilimento per il primo turno, prevista per le 5,30.

“Volevamo evitare i picchetti – hanno spiegato le tute blu – che tra l’altro abbiamo saputo non ci sono stati”. I manifestanti, infatti, arrivati alle prime ore del mattino, si sono limitati a qualche presidio davanti agli stabilimenti della zona industriale, per poi riunirsi davanti alla rotonda dalla quale partirà il corteo.

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“Per me oggi la capitale d’Italia è Pomigliano”. Lo ha affermato Nichi Vendola dai microfoni di Uno Mattina Rai, prima di partecipare nella cittadina campana alla manifestazione della Cgil in occasione della mobilitazione europea per il lavoro, la crescita e contro le politiche liberiste dei governi. “Pomigliano – ha proseguito Vendola – è il luogo dove i lavoratori rivendicano il di diritto a poter chiedere migliori condizioni di lavoro, migliore salario, migliore orario di lavoro. E il non dover subire un atteggiamento autoritario da parte di chi sembra voler uscire dal 900 per rientrare nell’800. Se il lavoro torna ad essere luogo di solitudine, muto,ridotto al rango di povera merce non è soltanto una condizione di disagio dei lavoratori, ma è la democrazia – conclude Vendola – che viene ferita”.

“Napoli è una sorta di capitale europea della disoccupazione”: così il segretario nazionale della Uil, Luigi Angeletti, ha spiegato “il senso di essere quì”, a Napoli, nell’ambito della giornata di mobilitazione promossa dalla Ces (la confederazione europea dei sindacati). “La decisione che ha preso il sindacato europeo – ha affermato Angeletti – è di mettere al centro della politica economica dei governi europei la crescita e l’occupazione, non solo il risanamento dei bilanci”. “Mettere al centro l’occupazione – ha concluso – è creare posti di lavoro”.

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