Crisi, Draghi: “La Bce ha evitato il disastro”

di Redazione

Mario DraghiROMA. “Abbiamo riscosso un successo nel calmare le tensioni tensioni immediate di un credit crunch con gravi conseguenze”, e il programma di acquisto bond ha funzionato come “credibile freno contro scenari disastrosi”.

Lo ha detto a Francoforte il presidente della Bce, Mario Draghi. I Paesi con un debito alto “che stanno realizzando un aggiustamento fiscale sono sempre più penalizzati dai mercati”, ha aggiunto Draghi, ricordando che questo è il motivo per cui occorre un’unione bancaria e un meccanismo di cooperazione che fermi l’impatto sui tassi d’interesse pagati per finanziare il debito.

“La Bce è pronta ad intervenire con lo scudo anti-spread se i governi ne faranno richiesta”, ha poi ribadito il presidente Bce, sottolineando che i paesi dell’eurozona “devono proseguire sulla strada delle riforme”. “Il ritorno della fiducia è in parte dovuto all’annuncio del piano antispread e voglio assicurare i mercati che siamo pronti ad attivarlo quando sarà richiesto”, ha continuato Draghi, aggiungendo che “i paesi dell’eurozona devono continuare a portare avanti le riforme strutturali a livello nazionale” perché “sono fondamentali per recuperare la competitività dove è stata persa e gettare le basi per raggiungere una crescita equilibrata e sostenibile in futuro”.

Il presidente della Bce ha poi spiegato che a “livello europeo i governi devono essere determinati nel completare le riforme istituzionali necessarie per arrivare ad una unione economica e monetaria, la sola cosa che ridarà stabilità al nostro continente”. Ma ha ricordato che per raggiungere l’obiettivo prefissato, “queste riforme istituzionali devono essere estese al sistema finanziario, a quello economico e fiscale e a quello politico per avere una legittimazione democratica”.

Riprende, intanto, venerdì il vertice Ue sul bilancio 2014-2020, iniziato giovedì dopo ben 14 ore di bilaterali. Restano divisi i 27, con Italia e Francia contro i tagli a politica agricola e fondi di coesione. Il vertice è vicino al limite del fallimento. Poco dopo la mezzanotte, i capi di Stato e di Governo della Ue hanno smesso di discutere e si sono riconvocati oggi a mezzogiorno per valutare se c’è lo spazio per un accordo. Ecco il risultato di oltre 12 ore di incontri bilaterali e di un giro di tavolo a 27 durato solo un paio di ore.

La nuova proposta per il bilancio 2014-2020 del presidente Ue, Herman Van Rompuy, non ha sostanzialmente modificato le posizioni. Così si è più vicini al rinvio a un altro vertice all’inizio dell’anno. Molti leader hanno cominciato a lanciare un messaggio in questo senso: non sarà un dramma. Mario Monti la pensa allo stesso modo anche se ha rilevato più “attenzione” alle posizioni italiane. “Non esiteremo a votare contro se saremo insoddisfatti”, ha detto il premier.

“Dubito che ci possa essere un risultato, le posizioni sono ancora troppo lontane”, ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel. “C’è ancora molta strada da fare”, ha sottolineato, pur ammettendo che i leader “hanno fatto qualche progresso”.

I tagli alla Pac “sono per noi ancora troppo importanti”, ha detto il presidente francese Francois Hollande, commentando la nuova proposta di bilancio. Secondo l’ultima bozza, le riduzione alla Politica agricola comune sarebbero di 17,8 miliardi, contro i 25,5 della proposta precedente. Oggi “comincerà la fase più dura del negoziato”, ha sottolineato Hollande, tornando ad augurarsi che “abbia successo”. E sullo sconto britannico, il presidente francese ha detto di “non poter accettare che alcuni fra i Paesi più ricchi dell’Unione chiedano ancora sconti, mentre la Francia non ne chiede”.

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